Da verificare le procedure adottate per le analisi sugli animali contaminati Finora soppressi 25mila capi

Brucellosi, sequestrate 15mila bufale

Inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere: bloccate le ordinanze di abbattimento, prelievi da ripetere
18 settembre 2008 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Bufale e Brucellosi L’emergenza brucellosi all’attenzione della magistratura dopo gli esposti e le tensioni dei mesi scorsi che hanno portato molti operatori del settore a contestare i provvedimenti di abbattimento dei capi infetti disposti dal commissariato di governo. Ma da ieri l’intera vicenda ha subito un forte scossone dopo la decisione della Procura di Santa Maria Capua Vetere di notificare ai titolari di 45 allevamenti dell’intera provincia di Caserta un provvedimento di sequestro probatorio di tutti i capi di bestiame risultati sieropositivi (cioè affetti dalla brucella) e quindi destinati nelle prossime settimane a essere soppressi. Contestualmente i pm ordinano la ripetizione di tutte le indagini di laboratorio condotte sugli animali malati al fine di verificare i criteri attraverso i quali viene certificata la sieropositività delle bufale. Dunque, per effetto dei provvedimenti della magistratura - notificati all’autorità commissariale, ai servizi veterinari e alle Asl per gli adempimenti di rito - vengono al momento sospese tutte le attività (per altro già programmate) di abbattimento dei capi di bestiame sieropositivi secondo il piano elaborato dallo stesso commissariato e dall’Istituto zooprofilattico. Nei prossimi giorni saranno gli stessi titolari degli allevamenti (cui è stata affidata la custodia giudiziale degli animali) a fornire chiarimenti, insieme alla struttura commissariale, sulle modalità con cui sinora sono stati espletati i controlli per definire l’anagrafe degli animali malati. L’inchiesta, che è soltanto nella fase iniziale, sarebbe scaturita dopo l’esposto presentato nelle scorse settimane dalla Lab (Lega allevatori bufalini) su indicazione degli avvocati Carlo Taormina e Raffaele Ambrosca. Allegata agli atti della denuncia anche la decisione del Consiglio di Stato che ha sospeso l’ordinanza del Tar Lazio con la quale veniva negata la sospensiva agli abbattimenti di capi bufalini trovati sieropositivi ai test anti-brucellosi. Inoltre, i giudici di Palazzo Spada avevano chiesto chiarimenti al ministero della Salute per verificare l’effettiva conformità alla legge dei prelievi effettuati sui capi abbattuti. Ed è questo uno degli aspetti che, anche se in maniera per ora non diretta, entrano nell’inchiesta della Procura sammaritana dal momento che sinora sono stati abbattuti in tutta la provincia di Caserta 25 mila capi di bestiame infetti. Il punto è: quali saranno gli effetti su quegli allevatori che hanno subito la decimazione delle loro mandrie se i criteri sinora adottati dovessero essere ritenuti non idonei? E poi, proseguirà la fase dei risarcimenti economici così come previsto dalle apposite ordinanze ministeriali, l’ultima delle quali, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso luglio, proroga lo stato emergenziale fino al 31 dicembre 2008?

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