Opposizione critica: «È soltanto demagogia»

Giovanni D’Ercole accusa: gli impianti che già esistono in città non sono mai serviti a nulla
10 settembre 2008 - Gianluca Galasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Un «occhio» forse troppo discreto. La videosorveglianza è stata già sperimentata dall’amministrazione comunale del capoluogo, ma a giudizio dell’opposizione non ha mai funzionato a dovere. Otto le postazioni attivate in città, ormai da tre anni: via De Concilii, piazza Libertà, rione San Tommaso (nei pressi della sede della circoscrizione), stadio Partenio, borgo Ferrovia, piazza Amendola, Picarelli, piazza Kennedy. «Le telecamere in dotazione riproducono immagini per fotogrammi continui, che vengono registrate e conservate, come da regolamento, per 48 ore - spiega il comandante dei Vigili urbani, Carmine Tirri, al cui Corpo è affidato il controllo -. Qualche difficoltà non manca per le ore serali, in quanto le telecamere non sono dotate di raggi infrarossi». Tirri fa anche sapere che «due impianti, quelli di piazza Kennedy e Picarelli, sono stati smontati temporaneamente per la presenza dei cantieri delle opere pubbliche. Non solo, da una decina di giorni per una parte di quelle in funzione non riusciamo più a ricevere immagini a causa di problemi tecnici che deve risolvere la Telecom prontamente informata del guasto». Le polemiche sulla videosorveglianza ci sono state già dall’entrata in funzione degli impianti. A denunciare sin da subito «le carenze» del sistema installato ad Avellino sono stati i rappresentanti della minoranza consiliare. Su tutti il capogruppo di Alleanza Nazionale, Giovanni D’Ercole: «La videosorveglianza rappresenta uno dei fallimenti esemplari dell’amministrazione comunale. Non contenti ci riprovano nuovamente. È assurdo, anche ne servirebbero decine per controllare chi non effettua la raccolta differenziata». Secondo l'esponente di An, «prima di ipotizzare altri impianti, bisognerebbe tracciare un bilancio del sistema scelto dal Comune, per capire se è stato uno strumento utile e determinante per il controllo del territorio. Noi riteniamo di no. Sono stati acquistati impianti obsoleti, inutili - evidenzia D’Ercole -. È solo una grande bufala. Si tratta di telecamere fisse, quindi con l’obiettivo su un’area limitata e che con le ore serali non servono a nulla perchè non dotate di infrarossi». Per D’Ercole «sulla scorta di questo grande fallimento l’amministrazione Galasso non pensa ad altro che collocare altre telecamere davanti ai bidoni dei rifiuti. Il costo da affrontare per l’ente sarebbe notevole. Questi soldi potrebbero essere spesi, eventualmente, per pagare qualche vigile in più per le verifiche o per acquistare le buste per la parte umida della spazzatura. I sacchetti sono esauriti e la gente è costretta a comprarli. In ogni caso - aggiunge - non ritengo necessari i controlli: i cittadini hanno dato una risposta egregia per la raccolta differenziata, rispettando tutte le indicazioni. Sono altri, al contrario, che non hanno svolto il prioprio ruolo a dovere».

 

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