Senza Scampo

5 febbraio 2008 - Antonietta M. Gatti

Se, da una parte, la trasmissione di RAI3 “Chetempochefa” ci delizia con una visione non conformista degli eventi che ci circondano da parte della bravissima Luciana Litizzetto, dall’altra ci propina una versione della realtà ad uso e consumo di pochi affaristi. L’intervista con il professor Veronesi che negava ex cathedra l’influenza dell’inquinamento ambientale come causa di patologie cancerose è, almeno per ora, la manifestazione più eclatante. Ma il professor Veronesi si è mai preso la briga di vedere se dentro ai tessuti cancerosi c’è la polvere dell’inquinamento ambientale? Ovviamente no. Dopotutto, non ne avrebbe nemmeno i mezzi. Allora viene legittimo il sospetto che le sue affermazioni non c’entrino per nulla con i fatti e siano dettate da qualche interesse. Non c’è ombra di dubbio, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo conferma, che se, per ipotesi, l’inquinamento diminuisse, diminuirebbero patologie come il cancro, e, allora, inevitabilmente diminuirebbe l’uso di farmaci chemioterapici e di conseguenza il business farmaceutico, e diminuirebbero le sovvenzioni da parte di queste multinazionali al centro che lui dirige. E diminuirebbero i ricoveri nelle strutture pubbliche e, ciò che a qualcuno interessa, private, e il viavai dei pazienti negli ambulatori. Si chiama matematica sottrattiva. La gente, invece, percepisce chiaramente che l’inquinamento ambientale determina una diminuzione della propria salute e una sottrazione di denaro dalle proprie tasche, denaro speso per cure. Un altro esempio molto illuminante l’abbiamo avuto nella stessa trasmissione di domenica 3 febbraio, quando è stato intervistato il commissario straordinario per i rifiuti in Campania, Gianni De Gennaro,.Ora l’intervistato, senza sottilizzare troppo un poliziotto sicuramente molto capace, ha affermato che non ci sono pericoli attorno alle discariche che sta riaprendo, e che l’informazione gli è stata passata da persone del Ministero della Salute. Io voglio credere che De Gennaro sia in buona fede perché essenzialmente sono buonista, ma forse il commissario non si è chiesto perché, nel tempo, le stesse discariche erano state chiuse. Non era forse perché attorno a queste la gente si ammala con più frequenza? O forse perché ha visto nascere bambini malformati? Non si è almeno chiesto, il commissario, perché la gente si oppone e fa addirittura barricate per impedire che i rifiuti vengono stoccati sotto casa? Capricci? Sindrome nimby? Se si deve credere all’Organizzazione Mondiale della Sanità (http://www.euro.who.int/healthimpact/MainActs/20050207_1) che ha “investigato sull’impatto del trattamento dei rifiuti nella Regione Campania”, ci sono “significativi eccessi di cancro dello stomaco, reni, fegato e polmone e malformazioni congenite urogenitali e cardiovascolari”.Comunque sia, siamo davanti alle “110 giornate di Napoli”: una vera rivoluzione.Questi “rivoluzionari” non sono persone ricche, si tratta in genere di povera gente che parla anche un italiano traballante, ma che avverte con chiarezza che c’è qualcosa che non torna. Questa gente, con la sola esperienza di vita vissuta attorno a quelle discariche, con il solo, dimenticato, svilito buon senso, capisce che quell’aria che si respira fa ammalare. Concetto, questo, molto semplice che, tuttavia, persone laureate come il professor Veronesi e il dottor De Gennaro non arrivano a capire. O, ben più probabilmente, che non vogliono vedere. Loro, tutto sommato, mica vivono lì, e dunque…L’ormai annosa gestione demenziale dei rifiuti campani ci ha messo di fronte ad un fatto d’inaudita gravità: lo stato toglie ai suoi cittadini anche l’aria necessaria per vivere. Ma non doveva essere lui, lo stato, il tutore della salute pubblica con quel curioso articolo 32 della Costituzione? Attraverso un tutore della legge, un poliziotto, lo stato ci toglie, invece, anche l’aria da respirare o, meglio, ci costringe a respirare un’aria che, già a priori, si sa che non può che ledere la nostra salute. E il futuro sarà di gran lunga peggiore, visto che alle discariche seguiranno i micidiali inceneritori, cui non basta cambiar nome per attutirne la pericolosità.Il nostro corpo è una macchina che, per funzionare, ha bisogno di ossigeno, non di ossidi di carbonio, non di diossine, non di polveri o di altri veleni. Allora? Ci mandano a morire per ragioni di stato? O per l’interesse di chi?Io posso capire che chi fa il poliziotto non abbia una cultura medica e, per questo, non sappia e non immagini neppure gli effetti di un’aria piena di polveri e gas (ben diversi dall’ossigeno) sull’organismo umano, ma i medici lo sanno. Il Ministero della Sanità non può non saperlo.Qualche anno fa fu messo in pista uno studio finanziato dalla Comunità Europea chiamato “Eurocat” sulle malformazioni fetali. Bene, questo ha dimostrato che attorno alle discariche nascono più bimbi malformati. Il dato era già conosciuto negli Anni Sessanta. E la documentazione relativa ai veleni degli inceneritori è ormai soverchiante. Qualcuno, per esempio il professor Veronesi, può andarsi a leggere quelle pagine?La situazione in Campania è devastante. Da una parte abbiamo i roghi dei rifiuti per le strade che producono esalazioni venefiche, (qualche medico può, per cortesia, allestire una sorveglianza medica nelle zone attorno ai roghi? Lì si potrebbero avere patologie assortite, anche di natura neurologica); dall’altra parte abbiamo persone che ricominciano a respirare aria contaminata e che, magari non domani e non dopodomani, ma in un futuro prossimo, cominceranno a stare malino, poi male, poi avranno diagnosi di tumori in qualche distretto del corpo. O soffriranno di patologie cardiovascolari, che, tra le patologie da polveri, sono conseguenze più comuni del cancro.La probabilità che queste persone si ammalino sta sicuramente diventando ben più alta di quella di persone che vivono in zone senza contaminazioni di sorta. Ed è, ancora una volta, matematica. Qualche epidemiologo può già fin da ora fare sorveglianza, solo per dimostrare, numeri non manipolati alla mano, che ciò che dico, senza virtù profetiche ma solo in base all’ovvietà della scienza, risulterà vero.Quando questo accadrà, si dovrà fare i conti con qualcosa d’inaudito: con un poliziotto che sarà il responsabile di queste patologie. E sarà possibile anche dimostrarlo con chiarezza: infatti l’inquinamento ambientale, qualcosa che si può misurare già fin da ora, lo si ritroverà dentro ai tessuti malati di queste persone. E i bambini malformati che nasceranno lì attorno sapranno che proprio un poliziotto è autore responsabile dello scempio. Si parla poi sempre di prevenzione, ma quando si entra in un ginepraio d’interessi personali o di cosca, questa prevenzione è per forza di cose negata.Credo, infine, che la nostra televisione, ed includo anche RAI3, stia facendo un brutto servizio alla comunità, prestandosi a farci credere che non ci sia pericolo là dove invece il pericolo esiste eccome. Potrà la TV dare pari opportunità anche a chi non è d’accordo? O continuerà con questa poco nobile televendita?Gli scienziati veri, quelli che non hanno interessi da difendere al di fuori di quelli della salute e della scienza stessa, non sono dei fastidiosi grilli parlanti: è solo sulla base dei dati scientifici che prevedono ciò che sarà. E questo indipendentemente da tutto. Qualcuno che conta può ascoltarli?In questa situazione, però, in questo mondo di sordi, di ciechi e di muti o, peggio, di strombazzatori di falsità, credo però che l’unica via d’uscita, se si vuole sopravvivere, sia impadronirsi della cultura o scappare in massa da quelle zone inquinate.

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