«Dialogare con fermezza non tollereremo soprusi»

4 settembre 2008
Fonte: Il Mattino Avellino

«Con Berlusconi si deve sì dialogare, ma con fermezza. E se il premier dovesse alzare un muro, allora tutti in piazza per difendere il Formicoso che oggi è il simbolo di una provincia, quella irpina, seriamente minacciata».
Non ha dubbi Alberta De Simone: ed è questa la strada che l'ex presidente della Provincia e parlamentare per tre legislature indica ai sindaci che stamane incontreranno a Napoli il Presidente del Consiglio. Allora onorevole De Simone, con Berlusconi pugno di ferro o guanto di velluto?
«Il dialogo è l'anima di qualsiasi confronto, ma i sindaci debbono far valere le loro ragioni mostrandosi quanto mai determinati. Dalla loro parte hanno dati di fatto inoppugnabili. Devono cercare una soluzione che salvaguardi il loro territorio. E se Berlusconi risponde alzando un muro, allora ecco che scatta la fase due».
Si spieghi meglio.
«C'è poco da dire. Di fronte ad una prevaricazione come questa, è ovvio che il primo pensiero è quello di protestare. L'Irpinia ha dimostrato senso di responsabilità, la nostra parte la vogliano fare. Con il 40% di raccolta differenziata ed un piano provinciale sui rifiuti già approvato, siamo modello di riferimento. Ma non è tollerabile che si scarichi solo su Avellino il dramma della Regione. E Napoli?»
A cosa allude?
«Che fine ha fatto il progetto della discarica a Chiaiano. E il termovalorizzatore di Acerra? E perché non parlare dello sversatoio di Valle della Masseria? Andretta era l'ultimo dei 10 siti individuati dal governo. Ora è diventato di colpo la priorità assoluta. Ed è assurdo soprattutto alla luce della canagliata di Pustarza, nata come discarica provinciale, ma che invece serve a salvare Napoli. Così facendo i napoletani non saranno mai obbligati a fare la differenziata. Il liet motiv sarà sempre quello: Tanto c'è l'Irpinia che può fare da immondezzaio. E' ora di dire basta a questa gente che è civicamente maleducata».
E' un'accusa grave, se ne rende conto?
«Certo che me ne rendo conto. A Napoli sono abituati a pensare che i problemi che loro stessi creano saranno risolti da altri e altrove».
Da Presidente della Provincia sulla discarica di Pero Spaccone, lei all'indomani delle elezioni chiamò a raccolta tutti i parlamentari irpini. Ed ora, c'è chi dice che sono spariti. Lei è d'accordo?
«I nostri deputati e senatori devono rammentare innanzitutto la loro provenienza anche se la loro è una condizione di nominati e non di eletti. Ma qui in Irpinia c'è un popolo che ha il diritto di essere rappresentato e non calpestato come sta avvenendo ora».

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