Formicoso, i sindaci tentano l’ultimo pressing
E' il giorno della verità. Quello del dentro o fuori, come nelle partite ad eliminazione diretta. Oggi i sindaci del Formicoso, appuntamento alle 12.30 presso la Prefettura di Napoli, incontrano il premier Silvio Berlusconi per l'ultimo tentativo per provare a sovvertire un pronostico che non arride di certo all'Alta Irpinia. Quella con il Presidente del Consiglio non rappresenta, forse, come sottolinea il sindaco di Andretta Caruso "l'ultima chance per evitare il concretizzarsi dell'ipotesi sversatoio. E' solo un'ulteriore tappa che vede coinvolte le amministrazioni". Ma che sia l'ultima occasione dal punto di vista politico per mutare il destino del Formicoso ne sono consapevoli tutti. "Ci giochiamo - evidenzia il primo cittadino di Bisaccia, Arminio - un pezzo della nostra storia. Per questo abbiamo il dovere di provare a ribaltare qualcosa che sembra già essere scritto. In questo senso, sarà molto importante il tempo che avremo a disposizione per spiegare le nostre ragioni". Ragioni che amministratori, comitati, ambientalisti e cittadini di Andretta, dell'Alta Irpinia e del resto della provincia hanno più volte ribadito. "Illustreremo - dice il sindaco di Lacedonia, Rizzi - tutte le motivazioni di carattere tecnico e sociale per cui ci opponiamo alla discarica. Arriveremo a Napoli con una posizione unitaria e l'auspicio di non essere soli, ma sostenuti dall'intera classe politica provinciale". Quale sarà l'atteggiamento con cui i sindaci si siederanno al tavolo della Prefettura? «Tutt'altro che morbido - spiega il primo cittadino di Vallata, Casarella -. Ribadiremo il nostro "no" senza se e senza ma, confermando che siamo pronti alle barricate. Non cederemo alle lusinghe della compensazione. Il problema principale è rappresentato da Napoli e da tutte le altre grandi città, Avellino compresa. Cominciassero a commissariare i comuni che latitano rispetto alla raccolta differenziata: se bisogna applicare la legge è necessario farlo con tutte». Gli amministratori sono determinati e pronti a far valere le ragioni del territorio. "L'Irpinia - ribadisce il sindaco di Calitri, Di Milia - ha già dato. Con impiantistica, discariche e senso di responsabilità nel raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata. Basta con i rifiuti provenienti da altri territori, non possiamo sempre essere penalizzati da comportamenti altrui, spesso sbagliati: è ora di far rispettare il principio della provincializzazione. Sento poi parlare di G8 a Napoli: dessero priorità alle iniziative serie anziché continuare ad andare avanti a spese delle altre province". Gli amministratori si aspettano quanto meno di insinuare un dubbio nel premier. Di più è impensabile ottenere. «Non possiamo immaginare - ammette Caruso - che dopo il vertice di domani (oggi per chi legge, ndr) il sito di Pero Spaccone venga depennato dall'elenco delle discariche indicato nella legge», «ma - aggiunge Arminio - confidiamo nella sensibilità del premier, che lo porterà a comprendere le ragioni di un territorio, già notevolmente aggredito, che non può subire senza contestare un simile atteggiamento del Governo».