Pianodardine, verso la riapertura del Cdr
Verso la riapertura del Cdr. Potrebbe riprendere la lavorazione già la prossima settimana l’impianto di Pianodardine, insieme alla struttura di Casalduni, nel beneventano. La struttura commissariale, infatti, è orientata a non trasferire tutte le quote di Rsu (rifiuti solidi urbani) prodotte in discarica. Di qui l’ipotesi di rimettere in funzione l’impianto Cdr di Pianodardine e riprendere la lavorazione dei rifiuti con la produzione di Fos ed ecoballe. Ecoballe che, nei primi tempi, anche se la riapertura del Cdr dovesse essere in ogni caso a termine, potrebbero essere stoccate in parte anche nell'attigua area di stoccaggio. In questo senso, dopo una serie di ritardi, potrebbero essere avviati ufficialmente lunedì i lavori di completamento delle sei piazzole previste da progetto. La struttura commissariale pare orientata a rifare ex novo anche la prima piazzola, la cui struttura era danneggiata, per consentire lo stoccaggio di un numero maggiore di ecoballe e favorire, quindi, la ripresa dell'attività del Cdr. Resta confermato il trasferimento in loco delle ecoballe stoccate in un capannone del casertano, che dovrà diventare impianto di compostaggio, a campo Genova e presso la stazione di trasferenza di Flumeri. Sul fronte Cdr, intanto, in attesa di trasferire le competenze alle amministrazioni provinciali, lunedì le strutture passeranno sotto il controllo del commissariato che assorbirà, con contratti a tempo determinato, anche i lavoratori. Per martedì, inoltre, è stato convocato un incontro con tutte le amministrazioni provinciali ed i consorzi di smaltimento della regione proprio per discutere del futuro degli impianti Cdr, dei tempi e delle modalità del passaggio di competenze alle province. Sul fronte Pianodardine, i vertici del Cosmari Av1, nonostante le dimissioni del Presidente Guarino, confermano che resta in piedi la richiesta di affidamento della struttura, che sarebbe trasformata in impianto di compostaggio per la lavorazione della frazione organica dei rifiuti derivante da raccolta differenziata. Per ciò che concerne la differenziata, nel frattempo, arrivano buone notizie per lo smaltimento dell'umido. Il direttore generale del Cosmari Avellino ,1 Infantino, infatti, conferma il raggiungimento di un accordo con un impianto di compostaggio di Bergamo, «verso il quale riusciamo a trasferire due carichi settimanali», e di una ripresa a buoni livelli dei rapporti con un impianto siciliano, «verso il quale riusciamo a trasferire cinque carichi settimanali», rispetto ai due delle ultime settimane. Una situazione che, in questa fase, dovrebbe consentire lo smaltimento di tutta la frazione organica raccolta nella città capoluogo e negli altri comuni del bacino, che comunque farebbe tappa alla Corcosol di Solofra per la trasferenza.