Emergenza rifiuti in Campania: Frana la discarica a Sant'arcangelo Trimonte se ne fa una a San Tammaro
Dall'11 agosto 2008 un dissesto interessa la discarica in costruzione a Sant'Arcangelo Trimonte, una delle due ancora in funzione in Campania, che doveva garantire lo smaltimento dei rifiuti nei prossimi mesi considerato che gli sversatoi di Macchia Soprana (Serre) e di Ferrandelle nel casertano sono quasi saturi.
Il previsto dissesto avvenuto in periodo non piovoso ha gelato, nonostante il caldo di ferragosto, l'ambiente del Commissario di Governo Bertolaso e ha aperto uno squarcio nel muro protettivo, di cartapesta rigidamente mimetica, steso sulla decantata efficacia del DL n. 90 del 23 maggio 2008 che, individuando dieci discariche, avrebbe dovuto chiudere definitivamente l'emergenza rifiuti in Campania. Bertolaso si è affrettato ad invitare i sanniti a stare tranquilli garantendo che la discarica di S. Arcangelo Trimonte verrà messa a punto nella massima sicurezza e che le cose sono sotto controllo e procedono in armonia con la tabella di marcia imposta dal decreto. Meno Male! Improvvisamente, però, con una nuova ordinanza si decreta l'apertura di una discarica a San Tammaro nel casertano, non prevista nel DL 90. Ma non doveva essere il DL 90 a salvare la Campania? E non si dica che il dissesto che sta bloccando la realizzazione della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte è un evento imprevedibile. Nei mesi scorsi l'assessore all'ambiente della Regione Campania, Ganapini, aveva segnalato la presenza della discarica di San Tammaro, realizzata già da tempo, evidenziando che la sua utilizzazione avrebbe evitato la tremenda crisi, che è stata magnificamente diffusa dai mass media tra dicembre 2007 e gennaio 2008, che è servita come trampolino per rilanciare alla grande l'emergenza rifiuti in Campania rinnovando l'uso spregiudicato dei poteri speciali prima nelle mani di De Gennaro e poi di Bertolaso. L'inopportuna segnalazione di Ganapini fu messa malamente da parte facendo capire all'assessore che era meglio che si facesse i fatti propri perché al problema rifiuti pensava solo il Commissario di Governo in nome dello Stato Italiano; solo lo Stato poteva mettere finalmente ordine, avvalendosi di persone infallibili per legge e di una sana militarizzazione, in una regione abitata da cittadini sporchi e cattivi, sottomessi alla malavita organizzata e per di più governati, si fa per dire, da amministratori incapaci tanto è vero che regione e comune di Napoli sono stati praticamente commissariati con il malcelato consenso di governatore e sindaco. Nel frattempo il sindaco di Serre, Cornetta, ha fatto uscire la notizia che in questi giorni nell'area militare di Persano si stanno accumulando balle di rifiuti. Sottolineo che il Commissario di Governo di turno aveva sempre sostenuto che tale attività, proposta dallo scrivente a fine 2006 per evitare la realizzazione della discarica a Valle Masseria e a Macchia Soprana incombenti sull'Oasi di Persano e sui prelievi idrici per l'irrigazione della Piana del Sele, non era praticabile. L'uso dell'area militare non avrebbe messo a rischio le acque per l'irrigazione (essendo a valle dei prelievi) e avrebbe sicuramente evitato le crisi drammatiche che hanno caratterizzato gli ultimi due anni. Ma allora i responsabili del Commissariato di Governo di turno non erano in grado di comprendere o facevano finta di non comprendere? In entrambi i casi sorge il sospetto che i Governi Nazionali di turno abbiano sistematicamente agito per tenere in vita l'emergenza rifiuti per continuare ad usare i poteri speciali e abusare della possibilità di spendere i soldi pubblici in maniera non lecita secondo le leggi ordinarie.
Il dissesto che l'11 agosto 2008 ha iniziato ad interessare la discarica di S. Arcangelo Trimonte discende da una mancanza di trasparenza e palese ottusità dei redattori del DL 90 (maggioranza di centro destra) che hanno confermato l'ubicazione della discarica nello stesso sito previsto dalla legge 87/07 (maggioranza di centro sinistra). Il fenomeno era stato previsto dai tecnici del Comitato locale dei cittadini (CODISAM) e anche da chi scrive durante un convegno tenutosi il 5 aprile 2008 a S. Arcangelo Trimonte; la parte principale della discarica, infatti, insiste su un versante geomorfologicamente instabile interessato da evidenti fenomeni franosi (Lotto II, III e IV). Il versante in oggetto era stato inserito tra le aree di possibile ampliamento dei fenomeni franosi già presenti, con possibilità di innesco di nuovi fenomeni franosi nel Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino Nazionale del Liri, Garigliano, Volturno. La Commissione Via della Regione Campania aveva evidenziato la criticità del versante prescrivendo che il progetto fosse concordato con le Autorità e gli Enti competenti in materia di Difesa del Suolo per quanto riguarda la consistenza, la tipologia e la tempistica delle opere da realizzare per assicurare la stabilità del versante e la perfetta tenuta delle vasche, acquisendo la loro formale approvazione. Tale parere doveva riguardare anche la tempistica secondo la quale bisognava provvedere alla realizzazione dell'intervento di stabilizzazione del versante relativamente ai tempi di abbancamento dei rifiuti. In ogni caso, il progetto doveva essere risolutivo nei confronti di qualunque fenomeno di instabilità dell'intero versante, anche in presenza di un carico, gravante sul versante stesso, almeno doppio rispetto a quello costituito dalle due vasche colme di rifiuti. E' stata sbagliata la scelta del sito di Sant'Arcangelo Trimonte in quanto effettuata senza una preventiva conoscenza delle reali caratteristiche geologiche e geotecniche dell'area. Hanno sbagliato coloro che hanno trasformato in legge il DL 90. Hanno sbagliato i progettisti e coloro che hanno consentito la realizzazione dei lavori.
Ma gli errori non si pagano? Gli aggravi economici, però, li pagano i cittadini che subiscono anche i danni derivanti da azioni sbagliate. E il DL 90, il decreto salvacampania, nel frattempo, chi l'ha visto?
4 settembre 2008
Prof. Franco Ortolani,
Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II