Consorzi da sciogliere pressing sulle Province

Piano differenziata, Bertolaso stringe i tempi Ma gli enti locali frenano: rischiano il dissesto
28 agosto 2008 - g.c.
Fonte: Il Mattino

Il fronte è rovente. Il decreto prevede che i lavoratori passino alle dipendenze delle Province, ma gli enti locali rischiano il dissesto finanziario. Segna il passo il piano che prevede lo scioglimento dei consorzi di bacini come previsto dal decreto del 23 maggio scorso, e il sottosegretario Bertolaso intende accelerare. Dare nuovo impulso e soprattutto un ruolo efficiente ai consorzi costituisce l’anello principale del rilancio della raccolta differenziata. Ma c’è da risolvere la vertenza con le amministrazioni provinciali e nei prossimi giorni è su questo fronte che la struttura governativa sarà impegnata. L’obiettivo resta quello fissato dal piano: dovranno entrare in un unico consorzio i dipendenti dei bacini di Napoli e Caserta. Lo stabilisce l’articolo 11 del decreto Berlusconi ma le norme anti-rifiuti rinviano a un prossimo provvedimento di Bertolaso il compito di individuare il soggetto che gestirà i dipendenti. Un nodo che bisognerà sciogliere al più presto per permettere agli enti locali di mettere in campo una differenziata organizzata seriamente. Nella regione, infatti, ci sono ancora 2500 addetti che sono alle dipendenze dei consorzi. Molti non lavorano da tempo. Nello scorso mese di marzo il commissario liquidatore Goffredo Sottile con un’ordinanza aveva proibito di appaltare all’esterno il servizio di raccolta differenziata obbligando i Comuni a utilizzare i lavoratori dei diciotto bacini che continuano a percepire lo stipendio e non possono, quindi, restare fermi. Alcuni Comuni sono andati avanti per la loro strada e hanno stretto nuovi accordi con imprese private. A Napoli, invece, l’Asìa si era detta disponibile ad assumere i 362 dipendenti del bacino 5, ma questi godevano di un inquadramento a un livello superiore rispetto a quello dei dipendenti della società pubblica e quindi hanno resistito. Fino ad ottobre del 2007 solo 117 avevano detto sì al passaggio e avevano aderito al bando. Il 28 marzo il consiglio regionale aveva poi approvato il nuovo piano rifiuti che affida alle società miste create dalle Province il compito di gestire tutti i lavoratori dei consorzi,non solo quelli addetti alla differenziata. A quel punto, però, sono insorti presidenti e assessori all’ambiente: la spesa produce inevitabilmente un dissesto nelle casse degli enti. L’applicazione della norma è quindi slittata. Ora Bertolaso intende stringere i tempi.

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