Per i rifiuti alla Corcosol la polemica non si placa

23 agosto 2008 - Antonella Palma
Fonte: Il Mattino Avellino

Solofra. Rifiuti, nuovi carichi sono giunti ieri alla Corcosol. Col ritiro della frazione umida nei comuni irpini del consorzio Av1, capoluogo incluso, sono state trasbordate circa 39 tonnellate da una decina di compattatori. I quantitativi non saranno più scaricati a Firenze ma, da lunedì, a Catania (almeno per un «viaggio»). Il piano Cosmari, col presidente Guarino, mette le redini all’ennesima emergenza ma l’opposizione attacca un pezzo dell’amministrazione col consigliere Antonello D'Urso: «È una sorpresa di Ferragosto. Chiediamo una convocazione del consiglio comunale - afferma - vogliamo chiarimenti dalla maggioranza. Se prima la Corcosol era «una bomba ecologica» per i residui conciari, lo è ancora di più oggi. Mi rivolgo all'assessore Clemente. Inutile girare intorno al problema: si tratta di un riciclo continuo di rifiuti. Ciò andava discusso nelle commissioni preposte, non deciso all'improvviso senza confronto. La popolazione deve sapere». Attacchi all’assessore all’Ambiente anche da Nicola De Stefano (esponente di Forza Italia) presidente del consiglio comunale nella passata tornata. «Assessore Clemente - scrive nella nota - dov’è in questa fase di ”emergenza umido”? La sua visceralità consiliare sulla ”bomba ambientale Corcosol”, così la definiva, dove è andata a finire? La Corcosol, che permetteva alle aziende di concludere il proprio ciclo produttivo, risorsa del distretto ma per lei all'epoca ”tumore inquinante”, ora diventa soluzione all'emergenza umido? Se lo è ora doveva esserlo anche prima? Mi auguro che come ha invitato la città alle convocazioni pubbliche per giustificare l'aumento tariffe della differenziata riconvochi la comunità per tranquillizzarla». Questa la posizione della maggioranza: «Il sito di Solofra raccoglie in tutto le 50/60 tonnellate di frazione umida giornaliera. L’umido viene trasferito dai compattatori ai cassoni a perfetta tenuta stagna con chiusura ermetica e parte, entro 24-48 ore dalla raccolta, per il compostaggio in cassoni ermeticamente chiusi che non diffondono alcuna esalazione. Non è stata richiesta né è stata rilasciata autorizzazione per alcun sito di stoccaggio. Per verificarlo si farà una commissione congiunta».

 

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