Stop ai carichi di «umido» provenienti dalla Campania nonostante l’ordinanza firmata da Berlusconi

Altolà della Lega, frena la differenziata

18 agosto 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La Provincia di Treviso respinge i rifiuti campani e la raccolta differenziata resta difficile. Il 12 agosto è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale un’ordinanza del presidente del consiglio che prevedeva un aumento del 10 per cento della capacità degli impianti di compostaggio nazionali, proprio per poter accogliere l’umido campano. Molti Comuni, infatti, avevano protestato nelle scorse settimane perché gli impianti regionali sono assolutamente insufficienti a trattare la frazione derivante dalla differenziata. Fino a qualche settimana fa questa era stata inviata in Sicilia al prezzo di duecento euro: una cifra che rischia di mandare in bancarotta le amministrazioni. Perciò nell’incontro con il premier Silvio Berlusconi, il rappresentante dell’Anci, Enzo Cuomo, dando voce alle aspettative di molti altri primi cittadini, aveva chiesto al presidente del consiglio di intervenire per risolvere una situazione sempre più difficile. Di qui il provvedimento del governo che era stato accolto favorevolmente dai dirigenti degli impianti trevigiani, Ma il presidente della Provincia, il leghista Leonardo Muraro, ha immediatamente spento gli entusiasmi spiegando: «I bacini che avevano dato la propria disponibilità non hanno l’autorizzazione per fare il tipo di lavorazione necessario. E d’altro canto noi crediamo di aver già contribuito con i nostri soldi alla soluzione della crisi campana. Ora la parola deve passare ai cittadini di quella regione». Ma le motivazioni del no sono soprattutto tecniche. Spiega Muraro: «Nella provincia di Treviso abbiamo raggiunto il 68 per cento di raccolta differenziata. Abbiamo due impianti di trattamento: in uno portiamo solo il secco differenziato che viene igienizzato, lavorato e trasformato in Cdr con un potere calorico di poco inferiore a quellodel carbone. L’umido, invece, viene trattato in un impianto un po’ vecchiotto che non riesce a soddisfare appieno le esigenze provinciali e quindi noi stessi diamo parte del nostro materiale a Padova. E i cittadini protestano» Paradossalmente il presidente trevigiano trova un alleato nell’assessore regionale Walter Ganapini che spiega: «Stimo molto l’assessore all’ambiente della provincia di Treviso che ha portato avanti con grande determinazione un programma di raccolta differenziata porta a porta. Quello che noi dobbiamo chiedere al nord e alla Lega sono soprattutto i tecnici. Citando impropriamente Gandhi potrei dire: «noi non abbiamo bisogno di pesce, ma di imparare a pescare». Dobbiamo mirare all’autosufficienza partendo dal livello provinciale. E a settembre passeremo ad attuare questa parte del piano. Perciò al Nord chiedo di mandare i quadri intermedi delle loro municipalizzate che insegnino ai nostri tecnici». Una richiesta che viene prontamente accolta da Muraro che promette: «Su questa ipotesi siano d’accordo. Abbiamo inviato tecnici in passato e siamo pronti a farlo ancora». E poi avverte: «nel 98 avevamo una situazione molto simile a Napoli, ci siamo salvati partendo con una differenziata spinta e vietando lo smaltimento di rifiuti tossici provenienti da fuori regione». Oggi sarà pubblicato sul Burc il bando per assegnare i cento milioni per gli impianti di compostaggio e i 50 per la raccolta differenziata

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