Drappi neri contro i rifiuti ma il fronte del no si spacca

1 giugno 2008 - Pierluigi Melillo
Fonte: Repubblica Napoli
Bandiere nere, drappi a lutto che scivolano giù persino dal balcone del municipio in piazza Plebiscito. Un paesaggio spettrale per un giorno ad Ariano Irpino con la protesta simbolica che ha coinvolto anche i cittadini e gli amministratori di Savignano Irpino e Sant´Arcangelo Trimonte.
Sulle cantonate cittadine manifesti funerari. «Siamo il triangolo della morte», dice Felice Vitillo, ambientalista del circolo arianese "Hirpus". E accusa: «Ci hanno condannati a essere il territorio delle megadiscariche regionali. Solo perché siamo deboli: noi non mettiamo le bombe come a Chiaiano. E ci hanno condannati a morte». A mezzogiorno i comuni delle discariche sono rimasti in silenzio, i commercianti hanno abbassato per dieci minuti le serrande. Drappi neri sono stati sistemati anche nel centro storico, davanti all´abitazione di Anselmo La Manna, il leader della protesta ancora agli arresti domiciliari: «Grazie per aver difeso questa terra», gli hanno scritto su uno striscione, naturalmente nero. Nel giorno del lutto cittadino Ariano ha finito per spaccare il fronte della protesta antidiscarica. Nessuno dal Tricolle e dalla Valle del Cervaro è sceso a Pianodardine per partecipare alla marcia di protesta dei sindaci contro il piano discariche che, ieri mattina, ha bloccato il passaggio dei compattatori davanti al Cdr. «A noi hanno dato le discariche, agli altri gli impianti e l´occupazione», accusano gli ambientalisti arianesi. Tra i manifestanti c´era, invece, la presidente della Provincia, Alberta De Simone («Ma sono qui in forma privata», ha chiarito), reduce dal vertice con Berlusconi, che ha voluto lanciare un preciso segnale: «Se diciamo no a tutto è una posizione sbagliata e perdente. Dobbiamo essere bravi a dimostrare di saper smaltire i nostri rifiuti e di garantire una quota di solidarietà per Napoli. Lo stesso, però, dovranno fare anche le altre province della Campania. Solo così saremo inattaccabili». L´Irpinia non ci sta a diventare «la pattumiera della regione»: in cinquecento, guidati da una ventina di sindaci con la fascia tricolore, hanno riaffermato il «no» all´ipotesi di una seconda discarica regionale ad Andretta, dopo che De Gennaro ha portato a termine la missione a Savignano, dove tra una decina di giorni aprirà lo sversatoio alla località "Pustarza": qui si punterà a smaltire almeno 700mila tonnellate di rifiuti. «La provincia di Avellino ha già pagato un prezzo altissimo con Difesa Grande, il Cdr di Pianodardine e ora con la discarica di Savignano. Non ci possono davvero chiedere nulla di più», ha sottolineato il senatore del Pd, Enzo De Luca, unico parlamentare che ha percorso i circa due chilometri della marcia della protesta, partita dalla stazione ferroviaria di Avellino e conclusa davanti al Cdr di Pianodardine. «Chiediamo il rispetto del territorio e insistiamo per la provincializzazione del ciclo dei rifiuti in una provincia che raggiunge il 40 per cento di raccolta differenziata», ribadisce il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, in piazza ma senza fascia tricolore. Non è stata certo una prova di forza: tra i gonfaloni dei comuni molte defezioni, ma i messaggi lanciati dal palco, improvvisato su un camion parcheggiato a pochi metri dal sito delle ecoballe, sono stati inquietanti. «Sarà un bagno di sangue se pensano di venire sul Formicoso con la forza», preannuncia Franco Arminio, scrittore e paesologo, diventato leader della protesta dell´Irpinia d´oriente che sul web ha mobilitato migliaia di cittadini. Lui ha lanciato la proposta di un parco al posto della discarica, ma ha segnalato anche un´ipotesi alternativa: puntare su Grazzanise per un impianto dei rifiuti di Napoli e Caserta al posto dell´aeroporto. Nel corteo della protesta anche il parroco barricadero, don Vitaliano della Sala, e l´ex parlamentare comunista, Francesco Caruso. Il pugno di ferro confermato da Berlusconi non fa paura ai sindaci, che ieri mattina hanno indossato la fascia tricolore mettendosi alla testa del corteo di protesta. «Ci arresteranno? E perché mai?», chiede con tono di sfida Marcello Arminio, primo cittadino di Bisaccia, tra i più agguerriti nella battaglia anti-discarica. «Noi - aggiunge - indossiamo la fascia tricolore perché siamo stati eletti dalla gente e difendiamo il nostro territorio. Certi politici parlano dell´emergenza rifiuti e sparano sentenze senza aver preso mai nemmeno un voto». Dall´Alta Irpinia sono scesi con i pullman: c´erano anche anziani, donne e bambini. E molti contadini. Il sindaco di Andretta, Angelantonio Caruso, è preoccupato di quello che potrà accadere sull´altopiano del Formicoso, dove si ipotizza la realizzazione di una piattaforma che dovrà inghiottire almeno due milioni di immondizia, compresi i rifiuti speciali. Si costituirà un comitato ambientale per aprire una vertenza unica sulle discariche in Irpinia. La lotta continuerà, nonostante polemiche e divisioni.
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