Raccolta differenziata per discariche differenziate. Serve anche a Pianura.

9 gennaio 2008 - Antonio Cavaliere (docente presso l'Università di Napoli)
Fonte: La Repubblica

Dobbiamo ricorrere alle discariche perché non c’è riduzione e riciclo dei rifiuti e perché non ci sono gli impianti di termodistruzione e di biotrasformazione. Però è anche vero il contrario: non ci sono inceneritori, gassificatori, pirolizzatori, composter, digestori anaerobici, né tantomeno politiche per la restituzione e l’incentivazione della differenziata perché ci sono i cumuli di rifiuti per strada e non ci sono discariche pronte per accoglierle.E’ un giro vizioso.Tutti sulle barricate!

Il commissario Bertolaso affermava “Io non vado a chiedere ai Campani di fare la raccolta differenziata fin quando ci sono questi cumuli per strada”. E’ la solita storia i napoletani sono sporchi, perché Napoli è sporca. Napoli è sporca, perché i napoletani sono sporchi. E’ un altro giro vizioso. Tutti deresponsabilizzati!

E’ inutile fare la raccolta differenziata dell’organico umido (per esempio scarti di cucina e di giardino) perché non ci sono gli impianti di digestione per farne compost. Le amministrazioni prendono i finanziamenti europei, ma poi gli impianti non si fanno perché basta che nella raccolta dell’umido vada a finire un po’ di plastica perchè il compost non abbia più valore economico. E siamo al terzo esempio di giro vizioso. Non conviene fare niente, tanto…!

Insomma ci saranno pure le colpe soggettive di tutta questa emergenza, ma ci sono anche delle buone ragioni per rinfacciarsele all’infinito inseguendoci nei più svariati e perversi giri viziosi.
E allora per spezzare questi circuiti malefici qualche volta bisogna far finta che l’altra metà del cerchio sia più virtuosa. Bisogna programmare unilateralmente. Alla fine non ci saranno scuse e stati di necessità dall’altra parte. L’equilibrio si assesta ad un livello più alto. Poi se a questa ragione, diciamo così generica, si aggiunge la possibilità di sollievo dall’emergenza, l’auspicio diventa quasi un “dovere”.

E’ il caso dell’impiego nella raccolta differenziata dell’umido organico. Sin da subito anche nell’emergenza, soprattutto nell’emergenza. Serve al ciclo della gestione dei rifiuti (quando ci sarà) e serve per dare una risposta parziale alla discarica di Pianura. Vediamo perché.

  1. Il cosiddetto “umido” è la Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU) che viene fuori da tutti i resti della cucina, dagli sfalci dei giardini privati e pubblici, dagli scarti dei verdumari. Tutta materia organica che se digerita da microorganismi in condizioni aerobiche (bisogna rivoltare i cumuli affinchè respirino) diventa compost per combattere la desertificazione. Ammonta almeno ad un quarto del Rifiuto Solido Urbano, ma a fine processo perde gran parte dell’acqua di cui è costituito per almeno metà del suo peso totale.

  2. Questo tipo di raccolta differenziata può farsi da subito. Approssimativamente un quarto dei cassonetti e dei camion utilizzati oggi per la raccolta indifferenziata possono essere da subito utilizzati. Questi non sono proprio ideali per lo scopo, ma si ritrovano in condizioni migliori di quando caricano materiale già in fase di putrescenza. Insomma il costo di questa raccolta differenziata è prossima allo zero e nel tempo sarebbe minore di oggi perché questa frazione è già abbastanza densa di per sé e non ha bisogno dei costosi camion compattatori.

  3. Se ci fossero gli impianti di digestione aerobica, casomai con un digestore anaerobico in testa per recuperare biogas, il problema sarebbe risolto. Ma anche in loro assenza, ed è questo il cuore della proposta, si può pensare di fare delle discariche differenziate, che accolgano solo questa frazione ed in cui i cumuli vengano rivoltati meccanicamente. Insomma discariche che siano esse stesse degli impianti di compostaggio. Nel caso malaugurato che queste non funzionino bene come compostiere sarebbero comunque delle discariche in cui bisogna recuperare un percolato senza sostanze inorganiche velenose. C’è una soluzione intermedia, anch’essa virtuosa, che dovrebbe realizzarsi dedicando parte degli attuali impianti di CDR a produrre almeno una Frazione Organica Stabilizzata, ovverosia un materiale inerte e parzialmente ammendante. La raccolta differenziata dell’ “umido” risulterebbe , in questo caso, anche di aiuto nel produrre il CDR per l’inceneritore , perché praticamente sottrarrebbe al rifiuto-combustibile gran parte dell’acqua che ne abbassa il potere calorifico.

  4. A valle di questa raccolta della frazione umida e a valle di tutta la raccolta differenziata degli altri materiali, la frazione residua sarebbe solo di parti quasi secche. Nelle condizioni emergenziali in cui ci troviamo avrebbe allora senso chiedere che questa frazione diventi totalmente secca e non putrescibile, vietando il conferimento delle frazioni miste come il polistirolo usato negli imballaggi per alimenti e i pannolini usa e getta per i bambini. Almeno allorquando i rifiuti si accumulano per strada!

Insomma raccolta differenziata per discariche differenziate e qualche divieto su pochi prodotti che proprio non ricadono in nessuna categoria di conferimento virtuoso.

E’ una delle garanzie che si può offrire a chi accoglie una discarica. Ti chiedo di fare un sacrificio, ma lo faccio anch’io come cittadino perché tu abbia la massima garanzia possibile che io ti mandi una frazione differenziata governabile.

A pensarci bene che cosa è stato mai chiesto ai napoletani per superare la crisi? Quale sacrificio, quale atto di inciviltà abbiamo già espresso prima ancora di esserci stato richiesto? In condizione di emergenza non sarebbe questo il momento di far capire che Gomorra è fuori di noi e non lo siamo anche noi? Noi che ci indigniamo quando leggiamo, ma che ci sentiamo impotenti nelle nostre case?

Si può incominciare in due mesi.

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