Acerra, si accelera: forni accesi a settembre

Tappe forzate per gli operai a regime tra sei mesi
9 agosto 2008
Fonte: Il Mattino

Termovalorizzatore di Acerra: dopo il dissequestro l’Impregilo continuerà a lavorare, come stabilito da Berlusconi, per terminare l’impianto, ma non si candiderà per gestirlo. Da tempo, infatti, l’impresa continua a ribadire la sua intenzione di chiudere al più presto l’esperienza napoletana e questo anche se la stessa azienda gestisce un termovalorizzatore anche a Shangai. Lo scorso 24 luglio il presidente del consiglio, parlando ai senatori del Pdl, sostenne: «Impregilo ha subito un’aggressione da parte della magistratura. Però li ho convinti a continuare il lavoro». Parole che scatenarono la reazione dei pm napoletani che, attraverso il presidente della giunta distrettuale dell’Anm, Sergio Amato chiesero l’intervento del Csm e del presidente della Repubblica. Intanto Fibe, l’azienda del gruppo che ha realizzato l’impianto, ha già ripreso a lavorare ad Acerra ed è partita la gara per la gestione. Quattro le imprese invitate a partecipare: A2A di Brescia, Hera di Bologna, Actelios del gruppo Falck e la francese Veolia. Di queste solo due, la A2A e la Actelios, avrebbero risposto. La commissione incaricata di esaminare le offerte non si è, per il momento pronunciata. Se le proposte non risultassero convincenti il sottosegretario non è obbligato ad accettarle. Ad Acerra dovrebbero essere bruciate, come previsto anche dal governo Prodi, pure i cinque milioni di ecoballe accumulati da Fibe in questi anni. E la ditta che si aggiudicherà l’appalto potrà godere dei contributi Cip 6 che sono stati previsti nell’ultimo provvedimento legislativo per bruciare i rifiuti della Campania. Una svolta dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. A settembre dovrebbe entrare in funzione la prima linea sperimentale, con l’anno nuovo il sistema dovrebbe andare a regime e cominciare a bruciare regolarmente le balle accumulate e il tal quale prodotto quotidianamente. Intanto dovrebbero partire anche le gare per la realizzazione e la gestione dei termovalorizzatori di Napoli e Acerra, mentre ancora non c’è stato un via per il quarto impianto, quello di Santa Maria La Fossa.

 

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