«Impianti sicuri, non protestate»

Berlusconi: ora bisogna accelerare. Bassolino? Giusto collaborare, lavoriamo insieme per Napoli
8 agosto 2008 - Daniela de Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Berlusconi spazzino Alle 19,15 il presidente spazzino, ex presidente operaio, esce dalla prefettura con al fianco il sottosegretario Guido Bertolaso e va incontro alla folla stipata da ore dietro le transenne. Subito si alza un coro di «Grazie Silvio, grazie Presidente». Lui sorride e stringe mani. Qualcuno urla: «Sei meglio del Papa». E lui continua a sorridere. Dà una carezza a un bimbo in braccio alla mamma e gli dice «Ciao, piccolo». A un’inglese regala un «welcome». Avanzano le telecamere, il servizio d’ordine fa fatica a contenere la ressa. Ma il presidente non si scompone e spiega di essere tornato a Napoli perché, superata la fase acuta dell’emergenza, bisogna cogliere l’occasione e convincere i cittadini che «a Napoli e in ogni regione non bisogna più buttare immondizia per strada» E annuncia di essere pronto a fare un gesto simbolico e raccogliere per terra le carte e i rifiuti. Un cameraman, forse per provocare, forse per rubare l’immagine, fa cadere a terra un bicchierino di carta, il presidente si china a raccoglierlo e poi dice: «Non bisogna lasciarlo a terra». Immediata la replica: «E dove lo mettiamo, in tasca?». E lui: «Non in tasca, ma nel prossimo cestino: dobbiamo capire che parchi e strade sono un’estensione della nostra casa». E poi improvvisa una breve lezione sulla differenziata che, spiega, «è assolutamente necessaria: viviamo nella società dei consumi. Pensate che più del 40% del peso e il 60% del volume è costituito da imballaggi. Pensate a tutte le cose che usiamo e buttiamo.

I TERMOVALORIZZATORI

La gente deve capire che non inquinano E che una discarica è una scatola di cemento

Se vogliamo continuare a consumare così tanto dobbiamo anche capire che ciò che utilizziamo deve essere in qualche modo o distrutto attraverso i termovalorizzatori oppure messo in posti dove l'immondizia non diventi pericolosa per gli altri». Un uomo di mezza età gli si avvicina e dice: «Hai tolto i rifiuti dalla strada, ora pensa ai nostri giovani». Lui annuisce. Una donna gli chiede: «Vai a mangiare la pizza?» e il presidente pronto: «Se me la offrono, sono venuto senza soldi». La folla è tanta, tutti spingono, un volontario della Protezione civile prende una botta e si accascia: lo accompagnano in ospedale, ma fortunatamente non ha riportato danni.
LA DIFFERENZIATA

È un dovere morale riciclare la spazzatura Mantenete la città pulita come se fosse casa vostra

I reporter riescono a riagguantare il premier e arriva la domanda d’obbligo: «Ha fatto bene Bassolino a non firmare la petizione del Pd contro di lei?». «Certo - replica il premier - è necessaria la collaborazione istituzionale. Lavoriamo insieme per Napoli». E snocciola i risultati raggiunti: «In 58 giorni abbiamo rimosso più di 50 mila tonnellate di rifiuti, che non si vedranno più». E poi spiega: «Abbiamo avuto tonnellate di spazzatura, ma anche tonnellate di menzogne: discariche e termovalorizzatori non sono dannosi per la salute. Un inceneritore inquina come 4 o 5 auto. Un discarica è una scatola di cemento che dopo essere stata riempita di rifiuti viene ricoperta e a volte ci si piantano sopra anche gli alberi». In piazzetta Carolina il premier imbraccia la scopa che gli porge Raffaella Esposito, una delle volontarie della Protezione civile: lui sorride e accenna a spazzare. Un gesto dimostrativo, sottolinea, per spiegare che tenere la città pulita è un dovere per tutti. Dalla prossima settimana saranno i manifesti e gli spot televisivi della campagna annunciata venerdì scorso a Napoli a spiegarlo. Poi la corsa verso la pizzeria dove lo aspettano lo staff del sottosegretario e i militari ai quali, sottolinea il presidente «va il mio grazie». Grazie anche dal sindaco: «Il premier mostra attenzione per la città. È un fatto positivo. E poi un po’ di demagogia, per chi governa, è necessaria».

 

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