Ripulita l’isola ecologica

Avella. Dopo il brutto episodio della scorsa settimana, quando un incendio propagatosi dai cumuli di rifiuti lasciati abbandonati sul ciglio della strada ha portato alla distruzione di quaranta mezzi custoditi in un deposito giudiziario, l'amministrazione comunale ha deciso per un intervento decisivo e risolutivo. Ottenuto il decreto di autorizzazione del commissariato per l'emergenza rifiuti, affinché l'isola ecologica di via Calcara di Visciano e le strade circostanti fossero sgombrate dalle immondizie, ha dato il via ai lavori. Prima col diretto aiuto del comando Sud dell'esercito, poi con mezzi propri coordinati dal responsabile dell'isola l'architetto Pasquale Maiella, in tre giorni l'area deturpata da tonnellate e tonnellate di rifiuti, alcuni legittimamente sversati nell'area di stoccaggio altri depositati nottetempo da incivili, è stata quasi completamente bonificata. L'ultimo intervento, con mezzi del comune, ha consentito di togliere di mezzo ben 130 tonnellate di immondizia, trasportata poi nel sito Ferrandelle a Santa Maria La Fossa. L'isola ecologica, che è il grande sversatoio che accoglie tutte le immondizie, tranne il secco, della cittadina archeologica, è stato quasi completamente sgombrato se si eccettua un "cassone" che verrà tolto a breve. Ma la cosa importante era eliminare quella montagna di sacchetti che molti, troppi cittadini senza alcun senso civico hanno quotidianamente abbandonato in quel tratto di strada credendo che la presenza della discarica comunale giustificasse il loro gesto e forse lo rendesse meno disprezzabile. Ora Via Calcara di Visciano è tornata quasi alla normalità, e, come annunciato l'architetto Maiella «l'amministrazione ha fatto richiesta alla Regione della autorizzazione alla costruzione di un'altra isola ecologica, più grande di quella attuale e che sorga in una posizione meno svantaggiosa perché più lontana dal centro abitato». Prende quota intanto la proposta di munire Calcara di Visciano di telecamere wireless per il monitoraggio della zona, in modo da fungere da deterrente al deposito abusivo di rifiuti domestici.