«Un patto per salvare il Formicoso»
«Io, cittadino dell’Alta Irpinia prima, e politico poi, la discarica sul Formicoso non la voglio. Certo che no». Ha trascorso il sabato e la domenica attaccato al telefono, con sindaci e amministratori dell’Irpinia d’oriente, parlamentari, tecnici della struttura commissariale. «Non sono deputato in Parlamento ma a Bruxelles, ma della vicenda della discarica sul Formicoso faccio un punto d’impegno del mio agire politico», aggiunge. Giuseppe Gargani, europarlamentare di Forza Italia, da Morra De Sanctis (comune mica tanto lontano dal Formicoso), ostenta addirittura un pizzico d’ottimismo. Lo fa perchè uomo della maggioranza di governo? «No, sbaglia. Sulle cose ragiono e, di conseguenza, agisco. E le cose stanno in maniera un po’ diversa rispetto a quanto leggo e sento. Della vicenda ho parlato direttamente con Bertolaso (incontrato la settimana scorsa a Napoli, in compagnia del senatore forzista Cosimo Sibilia - ndr). Ed allora, con lui sono stati concordati almeno tre punti: la necessità che vengano compiuti accurati sondaggi tecnici, ed abbiamo ottenuto che questi, previsti per oggi, siano rinviati a dopo Ferragosto. Il secondo è che l’Irpinia, che ha già due discariche - quella chiusa di Difesa Grande e quella funzionante ed in via di realizzazione completa a Savignano - non può ingoiare tutta la «munnezza» campana, in ossequio alla legge regionale sulla provincializzazione; il terzo punto è che, seppur dovesse risultare congrua tecnicamente la realizzazione della discarica, quella sul Formicoso sarebbe l’ultima in Campania. Verrà costruita prima quella di Napoli, a Chiaiano». Ai primi cittadini ha messo paura sentir parlare dal generale Giannini di «piattaforma polifunzionale per rifiuti urbani e speciali, anche nocivi». Alla mente è tornato il progetto del «mega-impianto» da due milioni di tonnellate di cui s’era parlato nei giorni in cui era commissario il prefetto De Gennaro. «A me Bertolaso ha confermato che si tratterebbe di una discarica uguale a quelle già realizzate o in via di realizzazione. Comunque sia - sostiene Gargani - non è questo il tempo delle decisioni. Perchè solo a metà ottobre si potrà capire quale sarà la condizione generale dell’intera regione e se ci sarà stato l’avvio concreto del percorso virtuoso di smaltimento dei rifiuti. Sarà quello il momento in cui si capirà davvero se occorreranno, o meno, altre discariche. E, comunque sia, Andretta sarebbe sempre l’ultima. Ciò che però vorrei fosse chiaro è che Bertolaso, persona seria e grande esperto, ha accettato la nostra richiesta che ogni passo sia concordato, che le comunità e le rappresentanze siano informate prima, e costantemente, di quel che il Governo intende fare». Gargani ha contatti continui con il Premier. Ha parlato con Berlusconi anche della discarica sul Formicoso? «Sì, l’ho fatto. Berlusconi guida il Paese, non sa tutto di ogni cosa. Nello specifico è informato del fatto che stiamo discutendo di un’ipotesi assolutamente residuale, e - ripeto - in coda a tutte le altre. Io chiedo alla gente e ai sindaci della mia terra di aver fiducia nella Presidenza del Consiglio, che s’è fatta carico di una scandalosa emergenza di almeno tre lustri, affrontandola di petto. Le rappresentanze sul territorio faranno il resto». A tal proposito c’è chi s’è lamentato dello scarso «peso specifico» della difesa parlamentare irpina. «Io mi sto occupando del Formicoso. E lo stesso - osserva Gargani - stanno facendo De Mita, Bianco e Zecchino, che sono fuori dalle Camere, ma sono classe politica viva, vegeta ed attiva. Con loro e con tutti gli eletti, al di là degli schieramenti, si può lavorare insieme, un patto comune per scongiurare un’ipotesi dannosa per una provincia che non può continuare a prendersi la munnezza di una regione producendone appena il 5%. Abbiamo contibuito e contribuiamo all’emergenza, ma le percentuali di solidarietà non possono «schizzare» a due cifre solo perchè qui c’è più verde per scavar fossi. E, insieme, dobbiamo pur tutti lavorare perchè, in assoluto, non ci sia più bisogno di scavare fossi. Nè sul Formicoso, nè altrove».