Il Comune scende in campo per il termovalorizzatore Zona franca, domani la decisione del governo

Bonifica a Est, si candida Bagnolifutura

Inceneritore in via De Roberto, la società di trasformazione urbana in corsa per il risanamento dei suoli
4 agosto 2008 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Per realizzare l’inceneritore a via De Roberto a Ponticelli bisogna bonificare i 40mila metri a ridosso dei depuratori dove è stato deciso che verrà costruito l’impianto. E la Bagnolifutura si candida per l’intervento, perché «abbiamo il know how giusto e siamo in assoluto fra le imprese che hanno una specializzazione in materia di livello internazionale», spiegano i tecnici della società di trasformazione urbana guidata dall’ex vicesindaco Rocco Papa. Che aggiunge: «Noi siamo pronti». La candidatura della Bagnolifutura conferma la volontà del Comune di non volere restare fuori dalla partita della costruzione dell’inceneritore. La società in questi anni ha accumulato l’esperienza - questo trapela dalla palazzina di via Cocchia - per affrontare questa impresa. Perché tanta sicurezza? La Bagnolifutura ha un suo laboratorio con il quale ha già effettuato commesse per altre bonifiche fuori dalla città e aiutato Città della Scienza (proprio a Bagnoli) dove hanno ancora qualche problema di risanamento dei suoli. E poi ha formato le giuste professionalità che si sono fatte, come si suole dire, le ossa utilizzando come palestra la bonifica dell’area della ex fabbrica del ferro. Se dovesse andare in porto la candidatura, il termovalorizzatore verrebbe costruito dalla Bagnolifutura e gestito da Asìa. Vale a dire due società interamente pubbliche. La società di trasformazione urbana, inoltre, garantisce che i lavori di costruzione del termovalorizzatore e quelli di bonifica procederebbero di pari passo senza così far perdere tempo. Come fatto appunto per i suoli dell’ex Italsider dove contestualmente al risanamento dei terreni venivano create le infrastrutture. Un argomento, quello dei tempi, che al premier Silvio Berlusconi sta molto a cuore visto che ha stabilito in due anni limite massimo per la realizzazione dell’impianto. Questi i desideri del Comune, poi bisognerà fare i conti con il sottosegretario Guido Bertolaso che ha il potere di decidere cosa si debba fare. Il capo della protezione civile andrà incontro ai desideri di Palazzo San Giacomo? La volontà di dialogare e di continuare sulla strada della collaborazione istituzionale c’è, che si concretizzi in un atto di fiducia verso il Comune è tutto da verificare. Anche perché non mancano voci critiche nel centrosinistra, soprattutto sul ruolo dell’azienda perla raccolta rifiuti, come quella del consigliere del Pd Franco Verde: «Non penso che l’Asìa sia pronta meglio affidarsi al mercato». Il termovalorizzatore di Napoli avrà una capienza da 300mila tonnellate all’anno, brucerà circa 900 tonnellate al giorno a fronte di una produzione quotidiana di rifiuti di 1400 tonnellate. I costi dell’inceneritore variano tra i 200 e i 300 milioni di euro, ma sul reperimento dei fondi non ci sono soverchie preoccupazioni. Governo ed enti locali sono pronti a fare la loro parte. E poi domani l’area orientale della città dovrebbe essere dichiara zona franca. Significa che sarà molto più attrattiva per gli investitori, ci sarà un regime fiscale del tutto particolare che consentirà, per esmepio di non pagare Irpef, Ici e i contributi ai lavoratori per 5-10 anni.

 

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