«Subito la bonifica a Pianura poi le verifiche su Bagnoli»

Il ministro Prestigiacomo: spesi troppi soldi e pochi risultati
3 agosto 2008 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Stretta sui proprietari di discariche abusive di rifiuti tossici e nocivi che spesso sono in mano alle ecomafie; più potere allo Stato e agli enti locali di intervenire sui proprietari di questi terreni inquinanti; via alle bonifiche, a partire da Pianura e Bagnoli, per quello che riguarda il fronte napoletano. Sono questi gli obiettivi di due disegni di legge che il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha presentato alle Camere anche in funzione dell’emergenza rifiuti in Campania.

Allora ministro, partiamo da Napoli, dalle bonifiche, dall’emergenza rifiuti.
«Abbiamo fatto un primo programma che riguarda 37 Comuni e i siti che sono l’emblema dell’inquinamento e dell’emergenza rifiuti. Penso a Pianura: da troppi anni si parla di bonificare quell’area ma nessuno ha mai mosso un dito. Poi ci sono altri luoghi in quell’area da monitorare».
Per esempio?
«Bagnoli. Da anni si sente parlare di questa bonifica, da 15 per l’esattezza, ma non vedo ancora risultati. A gennaio faremo un primo serio rilievo di quello che è stato fatto e partiremo quindi con un nostro piano laddove coglieremo sprechi e ritardi. L’auspicio è che non ci siano di questi problemi, perché il ministero dell’Ambiente non intende agire in regimi straordinari ma in maniera ordinaria. Io so solo che a Bagnoli sono confluiti fiumi di denaro pubblico».
Torniamo ai disegni di legge: che tempi occorrono perché i provvedimenti da lei proposti si concretizzino?
«Chiariamo subito che sono disegni di legge e non decreti, per cui necessitano di tempi più lunghi. L’auspicio è che si approvino con la collaborazione dell’opposizione solo così faremo molto presto».
Quali sono le novità che introducono i disegni di legge da lei presentati rispetto al passato?
«Oggi sono obbligati a fare la bonifica i soggetti che hanno inquinato, ma di fatto lo Stato si può rivalere sul privato da un punto di vista economico solo quando questi vende. Addirittura quando si agisce in danno viene reso un favore al proprietario, che si ritrova a vendere un terreno senza veleni».
Cosa cambierà?
«Con le nuove norme il proprietario che rivendica propri diritti sull’area, a bonifiche avvenute, potrà tornarne in possesso solo dopo aver integralmente ripagato le opere di risanamento che sono state effettuate da parte degli enti pubblici».
Appunto, gli enti pubblici: avranno a disposizione strumenti normativi più efficaci per contrastare chi commette questi crimini, generalmente la criminalità organizzata?
«Il disegno di legge permette l’accesso, anche senza consenso del proprietario, nel sito che si sospetta contaminato per poter effettuare i prelievi e la caratterizzazione delle matrici ambientali. Se il proprietario è inattivo o, come spesso accade, irreperibile, si prevede che, previa diffida, il Comune possa procedere all’occupazione del sito ed effettuare così gli interventi di bonifica».

 

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