Compostaggio, ad Ariano salta il numero legale in Consiglio

3 agosto 2008 - Vincenzo Grasso

Ariano Irpino. Il Consiglio Comunale non è riuscito a pronunciarsi sulla localizzazione di un impianto di compostaggio da realizzare sul territorio comunale. È andata delusa la sollecitazione di Bertolaso, che pure aveva in qualche modo avviato una trattativa con la civica amministrazione, ricevendone un sostanziale consenso. La minoranza di centrosinistra, approfittando dell'improvvisa (e sospetta) assenza di tre esponenti della maggioranza, ha abbandonato l'aula, facendo venir meno il numero legale. Si tornerà a parlare di questo argomento, che suscita non poche perplessità tra i gruppi politici e nell'opinione pubblica, probabilmente dopo il Ferragosto. Ma non solo di questo. Anche sull'altra delicata questione della localizzazione della nuova stazione elettrica a 380 kv e dei relativi raccordi nel territorio di Camporeale, non è stata adottata alcuna decisione, nonostante la presenza in aula di un consulente della Regione Campania che ha illustrato le ragioni che stanno dietro l'invito di Terna e della Regione a realizzare questo importante impianto in un'area non molto distante dalla zona archeologica di Aequum Tuticum. L'esito di questa seduta consiliare rimette in discussione, dunque, due ipotesi di progetti che vengono visti con un certo sospetto da più parti. In effetti il consiglio comunale era stato convocato in piena estate, costringendo alcuni consiglieri a fare precipitoso ritorno dalle ferie, proprio per individuare l'area per l'impianto di compostaggio e per la nuova stazione elettrica. Contrari alla stazione elettrica che non comporterebbe alcun beneficio alla città, nonostante la promessa di una quota di ristoro ambientale di 700mila euro, si sono subito pronunciati i consiglieri di minoranza, mentre dalla maggioranza consensi al progetto, seppure con richiesta di garanzie, sono venute dal Popolare per Ariano, Nicola Castagnozzi. Alla fine, di fronte al rischio di un voto negativo o in parità, è stata adottata una soluzione interlocutoria. Una commissione consiliare allargata approfondirà il problema, dopo aver ascoltato anche i tecnici di Terna. Insomma, si va verso un rinvio sine die.

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