"Il procuratore ha agito bene nel caso del prefetto"
31 luglio 2008 - D. D. P.
Fonte: Repubblica Napoli
«Se si deve proporre una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di un prefetto, ci devono essere motivazioni più che valide e la ragionevole possibilità di giungere a una condanna: dunque non posso che apprezzare il comportamento tenuto dal procuratore della Repubblica».
Allontana subito i fantasmi di un nuovo scontro all´interno dell´ufficio inquirente, il procuratore generale Vincenzo Galgano, che ha vissuto in prima linea i fuochi del caso Cordova: «In Procura - assicura - non ci sono spaccature».
Ma allora, procuratore generale Galgano, cosa è accaduto al momento di chiudere l´inchiesta sulla gestione dell´emergenza rifiuti?
«Semplicemente, ha prevalso l´opinione di un collega più esperto e più anziano, che ha ritenuto di dover approfondire le posizioni di alcuni indagati. Ma con questo, il procuratore non ha voluto in alcun modo rinnegare il lavoro svolto dai due sostituti i quali hanno dovuto prendere atto di questa volontà e fare un passo indietro».
Era proprio necessario, da parte del procuratore Giandomenico Lepore, avocare a sé il fascicolo?
«Per quel che so io, non vi è stata alcuna avocazione, ma solo lo stralcio delle posizioni di una ristretta cerchia di indagati. D´altra parte, non vi sarebbero stati motivi per avocare il fascicolo data la professionalità e correttezza sempre mostrata dai due sostituti. E a questo proposito, non posso tacere, per amore di verità, il profondo rispetto e la grande stima che nutro nei confronti dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, ma anche il particolare riguardo per la sensibilità sociale mostrata dal procuratore della Repubblica».
Ma stralciando alcune posizioni rispetto alle altre non si corre il rischio di trasmettere all´opinione pubblica l´immagine di un´indagine a due velocità?
«Un ufficio di Procura ha tutto il diritto, e in alcuni casi il dovere, di svolgere approfondimenti ulteriori, qualora lo ritenga necessario, prima di procedere a una richiesta di rinvio a giudizio. Nel caso del prefetto Pansa, ritengo che il procuratore Lepore abbia inteso esercitare un controllo maggiore e una ancor più attenta valutazione dei fatti oggetto dell´inchiesta. Ed è anche comprensibile se si tengono presente le posizioni soggettive e formali di cui stiamo parlando».
Nella sua qualità di massima autorità requirente del distretto, lei interverrà formalmente sulla vicenda?
«Non è consentito al procuratore generale alcun intervento sulla materia del procedimento».
L´inchiesta rifiuti può riportare sulla Procura di Napoli il clima di contrasti che aveva segnato gli ultimi anni della gestione Cordova?
«Mi sento di escludere un´ipotesi del genere: non c´è alcuna crisi».
Ma allora, procuratore generale Galgano, cosa è accaduto al momento di chiudere l´inchiesta sulla gestione dell´emergenza rifiuti?
«Semplicemente, ha prevalso l´opinione di un collega più esperto e più anziano, che ha ritenuto di dover approfondire le posizioni di alcuni indagati. Ma con questo, il procuratore non ha voluto in alcun modo rinnegare il lavoro svolto dai due sostituti i quali hanno dovuto prendere atto di questa volontà e fare un passo indietro».
Era proprio necessario, da parte del procuratore Giandomenico Lepore, avocare a sé il fascicolo?
«Per quel che so io, non vi è stata alcuna avocazione, ma solo lo stralcio delle posizioni di una ristretta cerchia di indagati. D´altra parte, non vi sarebbero stati motivi per avocare il fascicolo data la professionalità e correttezza sempre mostrata dai due sostituti. E a questo proposito, non posso tacere, per amore di verità, il profondo rispetto e la grande stima che nutro nei confronti dei pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, ma anche il particolare riguardo per la sensibilità sociale mostrata dal procuratore della Repubblica».
Ma stralciando alcune posizioni rispetto alle altre non si corre il rischio di trasmettere all´opinione pubblica l´immagine di un´indagine a due velocità?
«Un ufficio di Procura ha tutto il diritto, e in alcuni casi il dovere, di svolgere approfondimenti ulteriori, qualora lo ritenga necessario, prima di procedere a una richiesta di rinvio a giudizio. Nel caso del prefetto Pansa, ritengo che il procuratore Lepore abbia inteso esercitare un controllo maggiore e una ancor più attenta valutazione dei fatti oggetto dell´inchiesta. Ed è anche comprensibile se si tengono presente le posizioni soggettive e formali di cui stiamo parlando».
Nella sua qualità di massima autorità requirente del distretto, lei interverrà formalmente sulla vicenda?
«Non è consentito al procuratore generale alcun intervento sulla materia del procedimento».
L´inchiesta rifiuti può riportare sulla Procura di Napoli il clima di contrasti che aveva segnato gli ultimi anni della gestione Cordova?
«Mi sento di escludere un´ipotesi del genere: non c´è alcuna crisi».