Caso Pansa, le toghe in campo «Troppi poteri alla Superprocura»
Rispetto per la decisione del procuratore Giovandomenico Lepore, solidarietà per i due pm «ribelli». È la posizione dell’Anm napoletana, all’indomani dello strappo sui rifiuti, della decisione del superprocuratore Giovandomenico Lepore di stralciare la posizione del prefetto Alessandro Pansa. Sergio Amato, pm anticamorra e presidente del parlamentino distrettuale dei giudici, spiega: «La posizione di Lepore è legittima, ma i due pm non vanno isolati. La diversità di vedute tra Lepore e i due colleghi è un fatto fisiologico, ma in questa situazione il procuratore ha ritenuto di autodeterminarsi alla luce dei poteri eccezionali che gli vengono conferiti dalla nascita della Procura regionale. Sull’altro versante, i colleghi Noviello e Sirleo hanno dato prova di autonomia di pensiero e un forte senso di indipendenza, qualità che sono prova della loro professionalità e garanzia del lavoro svolto. È una vicenda che impone una riflessione sulla Procura regionale, anche alla luce della riforma dell’ordinamento giudiziario prevista per ottobre». Una spaccatura figlia dell’avvento della cosiddetta Superprocura, imposta dai poteri assegnati al capo dei pm napoletani Giovandomenico Lepore in materia di indagine sui rifiuti. Il giorno dopo lo strappo interno alla Procura napoletana, al Centro direzionale è il momento della riflessione: Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo non firmano la richiesta di giudizio a carico dei 25 indagati nel corso del processo al commissariato, in evidente contrasto con la scelta di Lepore di stralciare la posizione di Pansa e di altri cinque indagati. Intanto, il fascicolo a carico di 25 imputati, tra vicecommissari e manager Fibe, ha un giudice. A condurre l’udienza preliminare, sarà Raffaele Piccirillo, a Napoli da qualche tempo dopo aver ricoperto il ruolo di gip a Santa Maria Capua Vetere. Sarà lui a valutare le conclusioni della Procura e firmare un dispositivo entro il 27 agosto, data in cui scadono i termini per quattro indagati ancora ai domiciliari. Il giorno dopo la spaccatura, nessun commento da parte del procuratore Lepore, anche se non è difficile capire le prossime mosse. Il procuratore potrebbe comunque delegare i due pm Noviello e Sirleo a prendere parte all’udienza preliminare. Difficile infatti immaginare una soluzione alternativa ai due sostituti «ribelli» data la complessità del fascicolo da trattare in aula a porte chiuse. Intanto, i due sostituti da questa mattina sono in ferie. Attendono possibili indicazioni dal procuratore Lepore, quando sarà necessario presentarsi in aula a rappresentare l’accusa. Un caso su cui riflette Antonello Ardituro, pm della Dda ed esponente della corrente Movimento per la giustizia-articolo tre: «Come avevamo segnalato con il documento dei 75 dopo il decreto legge si rischia un eccessivo accentramento di potere nelle mani del procuratore, secondo una svolta già presente nella riforma dell’ordinamento giudiziario. Crediamo quindi necessario intervenire a tutela dell’autonomia dei singoli magistrati». Dello stesso avviso anche il giudice Alfredo Guardiano, segretario della sezione distrettuale di Magistratura democratica, corrente attestata a sinistra: «È il primo banco di prova della nuova normativa che accentua il rapporto gerarchico tra procuratore e pm, che polarizza la relazione tra il capo e i sostituti». Il giudice Guardiano va oltre e alla luce dello stralcio firmato solo da Lepore e dall’aggiunto Aldo De Chiara, spiega: «Sarebbe a questo punto opportuno che il procuratore mettesse per iscritto le sue motivazioni, anche per dare opportunità ai due pm di replicare con le proprie osservazioni a un passaggio formale».