Il rammarico di Lepore «Sono solo divergenze»
Procuratore Lepore, i pm Noviello e Sirleo non firmano le accuse dopo lo stralcio della posizione di sei indagati. C’è una spaccatura in Procura?
«C’è una divergenza di posizioni, tutto qui. Sono dispiaciuto per la decisione presa da due pm di non firmare la richiesta di processo depositata dinanzi al gip, confido comunque nella loro leale collaborazione nelle prossime tappe del procedimento».
Il procuratore Giovandomenico Lepore - raggiunto in vancanza a Santorini - mostra fermezza e autonomia nella gestione dell’inchiesta che ha decapitato i vertici del commissariato. Sempre in prima linea nelle più delicate indagini svolte a Napoli - da Bassolino a Berlusconi - Lepore ricostruisce la storia di un’indagine complessa, ieri giunta al deposito degli atti dinanzi al giudice. Venti giorni fa firmò l’avviso di conclusione delle indagini a carico, tra gli altri, del prefetto Pansa e dell’ex commissario Catenacci, oggi ha invece deciso di stralciare queste posizioni, provocando il distacco dei suoi sostituti:
che cosa è cambiato in così poco tempo?
«Il prefetto Pansa e anche altri indagati hanno depositato memorie difensive, che mi hanno convinto a compiere altri accertamenti. Ora abbiamo trenta giorni a disposizione per approfondire alcuni punti dell’inchiesta e poi depositare le nostre conclusioni».
Non è un controsenso stralciare la posizione di Pansa e chiudere il processo per l’amministratore Fibe Malvaglia, che agirebbe in concorso con il prefetto in almeno un capo d’accusa?
«No. Non è un controsenso. La responsabilità penale è personale, qui ci sono questioni che spingono a giustificare una determinata valutazione piuttosto che un’altra».
Come interpreta la scelta dei due pm?
«Una divergenza di posizioni che può nascere in qualsiasi gruppo di lavoro. Alla luce del decreto 90/08 (decreto Berlusconi che istituisce la Superprocura), tutti i processi in materia di rifiuti sul commissariato sono stati assegnati a me. Sono chiamato a scegliere e ho deciso in questo modo, vado avanti su questa strada».
Passare in venti giorni delle accuse di truffa allo stralcio è un fatto più unico che raro: non crede che questa vicenda possa provocare contraccolpi sul piano dell’immagine dell’ufficio napoletano?
«Da procuratore ho firmato richieste di giudizio a carico di esponenti politici, da Bassolino a Berlusconi, ora credo sia necessario svolgere degli approfondimenti, come la legge ci consente».
Non teme l’accusa di aver scaricato i due sostituti che hanno finora indagato sull’emergenza rifiuti in Campania?
«Sono sempre stato accanto a Noviello e Sirleo nel corso di e non ho mai avuto esitazione ad espormi in modo pubblico accanto ai due sostituti».