Sulla richiesta manca la sigla dei magistrati che conducono le indagini

Spunta un nuovo dossier, dietrofront in 20 giorni

Presentata una memoria difensiva A dura prova l’unità degli inquirenti
30 luglio 2008
Fonte: Il Mattino

La storia dell’inchiesta sulla gestione delle ecoballe in Campania è cambiata mercoledì scorso. Subito dopo l’interrogatorio dell’ex commissario Corrado Catenacci - quattro ore a porte chiuse, al terzo piano del Palazzo della Procura - quando gli inquirenti si ritrovano seduti attorno allo stesso tavolo. È in questo momento che la storia del fascicolo 08/32722 cambia in modo inatteso rispetto alle previsioni di qualche settimana fa. Seduti attorno allo stesso tavolo, ci sono il capo della superprocura Lepore (titolare delle indagini regionali su commissariato antirifiuti), il suo vice Aldo De Chiara, e i due pm che hanno indagato sulla gestione della più grave emergenza in Campania dai tempi del dopoguerra. È il momento di chiudere i conti e presentare le proprie conclusioni sugli indagati. Su sei nomi, però, c’è una divergenza. Sono i sei nomi aggiunti lo scorso 11 luglio ai 25 indagati che a maggio scorso erano finiti agli arresti domiciliari per truffa e traffico illecito di rifiuti. Sei nomi, tra i quali compaiono quelli di Pansa e Catenacci. A porte chiuse si consuma lo strappo (per l’osservatore esterno), la «divergenza» secondo il Procuratore. Una diversità di opinioni in cui il tempo gioca un fattore decisivo: la Procura deve presentare il conto entro il 29 luglio, per scongiurare la revoca degli arresti domiciliari per quattro indagati per scadenza termini. Atti alla mano, non è difficile interpretare dal’esterno la posizione dei pm Noviello e Sirleo: se Pansa è accusato di un’ipotesi di falso ideologico in concorso con l’amministratore Fibe Massimo Malvagna, non si può non chiedere il giudizio per entrambi. Un ragionamento sul quale il procuratore Lepore ha qualche riserva. Negli ultimi venti giorni sono stati infatti depositate memorie difensive, relazioni e il contenuto degli interrogatori acquisiti dagli inquirenti. Lo scenario cambia e la posizione di Pansa (commissario per l’emergenza rifiuti per solo pochi mesi) va approfondita. Occorrono accertamenti e la legge lo consente. Trenta giorni ancora per valutare e depositare le proprie conclusioni. Dal processo annunciato, allo stralcio; dalla probabile richiesta di giudizio a una possibile archiviazione. In venticinque in aula, dunque, la storia del fascicolo 08/32722 finisce sulla scrivania di un giudice, che dovrà decidere prima della scadenza dei termini cautelari dei quattro indagati ancora ai domiciliari.

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