L’area è quella di Pero Spaccone. Sindaci e cittadini: «È grande come sessanta campi di calcio»

Discarica ad Andretta, si parte

Notificata l’ordinanza con i decreti di esproprio temporaneo. In arrivo i tecnici Arpac
30 luglio 2008 - Michele de Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Formicoso, avanti tutta. La struttura commissariale continua a bruciare le tappe verso l'apertura di un secondo sversatoio in provincia di Avellino, alla località «Pero Spaccone» di Andretta. Ieri è stato notificato al comune altirpino il decreto di esproprio temporaneo dell'area per consentire all'Arpac «di effettuare, con la massima urgenza, la caratterizzazione delle matrici ambientali, al fine di accertare eventuali preesistenti stati di contaminazione del suolo o delle acque». I tecnici dell'Arpac si sono subito messi al lavoro sulle cartografie, verificando i dati raccolti negli anni passati. Tra venerdì e sabato, inoltre, dovrebbero recarsi in alta Irpinia per avviare i sopralluoghi sull'area. La notifica del provvedimento di esproprio temporaneo per l'occupazione di urgenza e la realizzazione dei carotaggi ha messo in allarme le popolazioni della zona. L'intervento del commissariato riguarda, infatti, tutta la località «Pero Spaccone», oltre trenta ettari di terreno. Più o meno la superficie equivalente a sessanta campi di calcio. Le indiscrezioni provenienti da Napoli, però, delimitano l'area interessata dalla realizzazione dello sversatoio alla zona più vicina al paese, distante 500 metri in linea d'aria dal precedente sito individuato, nei pressi del quale sono sorti insediamenti eolici e verrà costruito un elettrodotto della Terna. Il luogo in cui dovrebbe sorgere la discarica dista circa 500 metri in linea d'aria dal centro abitato di Andretta. Meno di 50 metri dalle prime abitazioni. L'accelerazione della struttura commissariale, che non ha neanche aspettato il rientro del sindaco di Andretta Caruso dagli Stati Uniti prima dell'avvio delle procedure, ha acuito la rabbia di amministratori e cittadini della zona che, ieri sera, si sono riuniti in assemblea. Tantissimi i cittadini presenti. Numerosi gli amministratori. C'erano tutti i sindaci dell'alta Irpinia e gran parte di quelli della Baronia, i presidenti della comunità montana dell'Ufita e dell'alta Irpinia Solimine e Di Milia, la giunta dell'ente montano altirpino. Gli interventi hanno messo in risalto la rabbia e la determinazione ad opporsi a quello che tutti definiscono «un sopruso all'intera provincia di Avellino». «Abbiamo convenuto - spiega il sindaco di Bisaccia Marcello Arminio, capopopolo della rivolta - sull'esigenza di cavarcela da soli. La politica, nonostante le tante e belle parole, è, da destra a sinistra, del tutto assente. Il destino è nelle nostre mani e siamo pronti a lottare». Ma non si cercherà soltanto un'opposizione giuridica e tecnica alla scelta "Pero Spaccone". Piuttosto, «dovremo trovare il sistema per essere dirompenti, mettere in campo azioni eclatanti per la ribalta nazionale. L'Italia deve sapere che dietro l'operazione di facciata ”Napoli pulita”, si sta perpetrando una grande e grave ingiustizia nei nostri confronti». Alcuni cittadini hanno lanciato l'ipotesi di bloccare l'autostrada, ma non è da escludere un'azione ancora più clamorosa. Intanto, è stata indetta per il pomeriggio di venerdì una assemblea a Pero Spaccone. Nelle stesse ore, Arminio e gli altri sindaci parteciperanno all'incontro indetto da Berlusconi a Napoli con i primi cittadini campani.

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