Si attende il ricalcolo delle somme «congelate» dai giudici

Dieci anni di stallo tra inchieste e rivolte

In trincea sindaci e sacerdoti
28 luglio 2008 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

È lunga dieci anni la storia del termovalorizzatore di Acerra. Tutto inizia nel ’98 quando l’allora commissario Rastrelli vara il bando di gara per la realizzazione del ciclo industriale dei rifiuti che prevede la realizzazione di due impianti di termovalorizzazione e sette di produzione di Cdr (combustibile da rifiuti). Nel 2000 è il nuovo presidente della Regione, Antonio Bassolino, a firmare il contratto con il consorzio che comprende Impregilo International, Fibe, Fibe Campania, Fisia Impianti, Gestione Napoli. L’azienda ha vinto perché ha avanzato l’offerta più conveniente e si è impegnata a concludere i lavori a tempi da record: il termovalorizzatore doveva essere consegnato in poco più di un anno. Così riesce a battere le altre aziende che avevano presentato progetti giudicati migliori dai commissari. Ma la situazione comincia ben presto a precipitare: Impregilo sceglie di realizzare il termovalorizzatore ad Acerra, zona altamente inquinata. Scoppia subito la protesta. In piazza scendono il sindaco di centrodestra, Michelangelo Riemma, con tutto il consiglio comunale. In prima fila pure monsignor Riboldi con parlamentari di tutti gli schieramenti. Intanto il commissariato concede a Fibe di accumulare le balle prodotte, contrariamente a quanto previsto dal contratto, e la Campania si riempie di spazzatura. Nel 2002 i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo cominciano a indagare sull’emergenza rifiuti dopo una denuncia del senatore di Rifondazione comunista Tommaso Sodano. Nell’agosto del 2004 in una Acerra blindata cominciano i lavori. Nel giugno del 2007 il gip Rosanna Saraceno sequestra 753 milioni alla Impregilo, la Cassazione stabilisce poi che questa cifra deve essere rivista. Il governo Prodi nomina intanto un commissario liquidatore, Goffredo Sottile, con il compito di indire una nuova gara per affidare i lavori per la conclusione dell’impianto. Per quattro volte le gare vanno deserte. Nell’aprile 2008 Berlusconi decide di andare avanti con una gara a inviti. E l’ultima puntata dovrebbe essere vicina.

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