Resta da completare il 10% dell’impianto
Discariche: dopo l’estate si sverserà a Terzigno
Acerra, riaperto il cantiere dell’inceneritore
Ditte e operai chiamati a raccolta, a ottobre la prima linea. Domani si assegna l’appalto per la gestione
28 luglio 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino
Gli operai tornano al lavoro nel cantiere del termovalorizzatore di Acerra. Lo staff del sottosegretario Guido Bertolaso con un lavoro certosino sta richiamando tutte le ditte e i singoli operai che hanno realizzato gran parte dell’impianto e che ora dovranno terminare l’opera. Già a buon punto gli interventi preparatori, di fatto sono già iniziate le opere preliminari. Poi si cercherà di accelerare il ritmo.
Quattro aziende in corsa
Domani saranno aperte le buste delle offerte per la gestione del termovalorizzatore di Acerra. In lizza dovrebbero essere quattro aziende: la A2A di Brescia (la municipalizzata visitata dalla Iervolino per l’inceneritore cittadino), Hera di Bologna (presente oggi a Napoli per un convegno), la Actelios del gruppo Falck e la francese Veolia.
L’obiettivo: permettere alla prima linea di entrare in funzione sperimentalmente entro ottobre e a pieno regime entro la fine dell’anno. Manca meno del dieci per cento alla conclusione, ma bisognerà poi procedere al collaudo e alla messa a punto. Solo a quel punto la Fibe dovrebbe cedere il passo alla ditta che avrà vinto la gara per la gestione avviata, come previsto dalla legge Berlusconi, da Bertolaso con procedura ristretta di somma urgenza. Le buste con le offerte delle ditte ditte invitate (dovrebbero essere quattro: A2A di Brescia, Hera di Bologna, Actelios del gruppo Falck e la francese Veolia) dovevano essere aperte il 22, ma è stata chiesta e concessa una proroga fino al 29. Domani saranno aperte le buste e dovrebbe finalmente essere messa la parola vicenda a una vicenda che si trascina da più di un anno. Ma attenzione: se le proposte non risultassero convincenti il sottosegretario non è obbligato ad accettarle. Ad Acerra dovrebbero essere bruciate, come previsto anche dal governo Prodi, pure i cinque milioni di ecoballe accumulati da Fibe in questi anni. E chi vincerà potrà godere dei contributi Cip 6 che sono stati previsti nell’ultimo provvedimento legislativo per bruciare i rifiuti della Campania. Un affare di miliardi che dovrebbe avviare il ciclo industriale dei rifiuti in Campania. Contemporaneamente gli uomini del sottosegretario stanno accelerando l’iter per la realizzazione delle discariche: insieme a Chiaiano dovrebbe essere aperto anche il sito di Terzigno dove già il commissario Gianni De Gennaro aveva avviato i carotaggi. Nel disegno di legge è prevista l’apertura di due cave: quella della Sari e la Vitiello. Ma l’obiettivo immediato è attivare entro ottobre il primo invaso. E non dovrebbe costituire un ostacolo l’interdittiva antimafia da cui è stata raggiunta la società. Secondo l’ufficio antimafia della prefettura di Napoli i proprietari delle cave Pozzelle 1,2,3 sono imparentati con il boss di San Gennaro Vesuviano, Mario Fabbrocino. Della Sari sono infatti soci Giuseppe De Gennaro, Aniello Amendola, Aniello Picariello, Aniello La Marca e Salvatore La Marca. De Gennaro è cognato di Antonio Massa, consuocero di Fabbrocino. Anche Aniello e Salvatore La Marca sono stati giudicati degni di attenzione: un’altra loro impresa (La Elektrica, proprietaria tra l’altro dell’area dove doveva nascere a Pianura la discarica di contrada Pisani) è gravata da interdittiva antimafia e Salvatore La Marca, secondo il pentito Pasquale Galasso è padrino di Frabbrocino. Ma l’interdittiva antimafia non sarà un ostacolo: già De Gennaro aveva stabilito di requisire le cave corrispondendo la cifra minima prevista dalla legge: in questo modo in nessun modo i clan, eventualmente interessati alla vicenda, potrebbero lucrare.