Una sorta di testamento in cui l’ex sindaco rivendica l’estraneità alle accuse e fa un bilancio della sua vita

Conte: «Ho piena fiducia nei giudici»

Lettera dell’ex primo cittadino di Mondragone, scritta prima di costituirsi alla Guardia di finanza
27 luglio 2008 - Gabriello Cuoco
Fonte: Il Mattino Caserta

Un «testamento» ai mondragonesi, ricordando l’amore per la sua città e facendo emergere la voglia di giustizia. Ugo Alfredo Conte, ex sindaco, in una lettera, scritta poco prima di costituirsi alla tenenza della Guardia di finanza, e diramata dalla famiglia nella giornata di ieri, non si lascia andare in commenti superflui e, consapevole di quello che gli accadrà, affidandosi totalmente alla fede, desidera solo che i suoi concittadini siano a conoscenza di quello che lo stesso ha fatto per Mondragone. «Dopo l’esito negativo del ricorso in Cassazione - scrive Conte, rinchiuso da venerdì sera in una cella del carcere di Santa Maria Capua Vetere - ho deciso, d’intesa con il mio avvocato Lydia Marino e accompagnato dalla stessa, di costituirmi volontariamente alle forze dell’ordine, appena rientrato da un congresso medico. Questo mio gesto, vuole sottolineare la mia profonda fiducia nella magistratura». Ed è qui che Conte rimarca, come ha fatto in precedenza durante un’intervista rilasciata al Mattino, la sua volontà, dal primo momento di collaborare con la magistratura e di non aver mai pensato di allontanarsi. «In un momento difficile della mia vita - rincara - intendo conservare, come uomo che per lungo tempo ha avuto l’onore di rappresentare la città di Mondragone, quel senso delle istituzioni che mi ha caratterizzato sempre e comunque. Non ho inteso fuggire, avendo offerto sempre la mia totale collaborazione. Intendo fare chiarezza completa su tutta la vicenda proprio per dimostrare la mia totale estraneità e la mia profonda correttezza». Ripercorre poi, quanto fatto dallo stesso durante le due consiliature. «Provo, sicuramente, tantissima amarezza - dice ancora - che questo sia l’esito di nove anni di servizio a favore della città di Mondragone. La mia porta di primo cittadino è sempre stata aperta ai bisogni e alle necessità di ogni singolo cittadino. In nove anni è stata data una svolta profonda al tessuto urbanistico e non solo di Mondragone. Durante il mio doppio mandato è stato approvato il primo piano regolatore, sono stati avviati, dopo decenni, i lavori della metanizzazione, sono state completate ed aperte molte scuole cittadine. Tutti i quartieri di Mondragone - continua - sono stati riqualificati con importanti lavori pubblici, che da decenni non venivano intrapresi. Il tantissimo lavoro fatto è visibile a tutti ed è questo il mio orgoglio e punto di forza in questo momento. Sono talmente tante le cose realizzate, che è pure difficile ricordarle tutte. Ma più di tutto mi preme ricordare - non si ferma - come da sindaco sia stato proprio io, in diverse occasioni, a denunciare alle forze dell’ordine pressioni ed intimidazioni della camorra, organizzando, finanche il primo consiglio comunale della storia di Mondragone in piazza aperta contro la camorra». Infine, affidandosi alla fede per superare questa tappa difficile della sua vita, dichiara apertamente che ha operato sempre per il bene della città. «Chiedo a Dio - si chiude così la lettera - la forza di superare questa prova difficilissima, sapendo di aver lavorato e dedicato ogni singolo minuto della mia vita di amministratore pubblico, a beneficio della mia città e di questo ne sono fiero».

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