Termovalorizzatore il Comune: ritardo solo di un mese
Termovalorizzatore, si riparte dalla sentenza del Consiglio di Stato che riammette il cartello di imprese guidato dalla Cnim ma rispettando il cronoprogramma del Comune. L’attenzione più che a Palazzo Spada, è sul Parlamento. Se viene convertito in legge il decreto legge sui Cip 6, quello che considera bruciare la spazzatura come una energia rinnovabile da premiare con sovvenzioni, allora anche il Comune potrà iniziare ufficialmente le procedure per arrivare ad appaltare il termovalorizzatore. Un impianto su cui Vincenzo De Luca gioca molto della sua credibilità, a livello nazionale, nel confermarsi sindaco decisionista che sa realizzare quanto promette. La sentenza del Consiglio di Stato ha, in via cautelare, riammesso la cordata guidata dalla francese Cnim con De Vizia e Cogeco per la costruzione dell’impianto. La discussione sul merito, in cui in primo grado al Tar il Comune aveva avuto ragione, è fissata per il 28 ottobre. «Per noi non cambia nulla - spiega Alberto Di Lorenzo, il dirigente che segue da vicino la questione - Partiamo però da un dato: siamo ancora in emergenza, perché l’emergenza rifiuti non è ancora cessata. Il nostro programma più che dalla sentenza del Consiglio di Stato è stato ritardato di un mese per la questione dei Cip 6: il decreto del Governo dovrebbe essere convertito in legge la prossima settimana. Se ciò avviene invieremo la lettera di invito alla gara anche alla nuova cordata. La loro proposta sarà però aperta solo se il Consiglio di Stato, nella seduta di merito, avrà dato ragione agli appellanti. Come Comune difendiamo i nostri atti, ma siamo pienamente trasparenti. Dunque se la Cnim viene riammessa ci sarà maggiore concorrenza, altrimenti andiamo avanti normalmente». Il calendario dà ragione a Di Lorenzo. Se il Parlamento decide in fretta, le lettere di invito alle quattro società che partecipano alla costruzione del termovalorizzatore, la milanese 2A2, l'emiliana Hera, le francesi Veolia e Cnim, partiranno per il primo agosto. Scattano i 90 giorni previsti per formulare la proposta da parte delle società. Si arriverebbe al 30 ottobre, due giorni dopo la decisione di merito del Consiglio di Stato sulla cordata Cnim. «Invece di assegnare i lavori a settembre come ci eravamo riproposti - conclude Di Lorenzo - dovremmo finire l’iter a fine ottobre. Un mese di ritardo determinato solo dalla questione dei Cip6»