Tarsu, paghi meno se trituri i rifiuti
Tassa sui rifiuti. Al Comune di Caserta si cambia. Nella seduta di giovedì scorso il consiglio ha approvato infatti il nuovo regolamento Tarsu. Nessun aumento delle aliquote (attualmente la tassa copre il 94 per cento del servizio), che figurano già tra le più alte d'Italia, ma tante nuove agevolazioni per i meno abbienti e per chi provvede autonomamente allo smaltimento dei rifiuti. Un articolato sistema di premialità che, stando ai calcoli forniti dall'ufficio Ragioneria delle Ente, assottiglierà di circa duecentomila euro le entrate di Palazzo Castropignano rispetto al 2007 che ha fatto registrare introiti per circa dodici milioni di euro. Nel vademecum del nuovo regolamento figurano ribassi del trenta per cento per chi vive solo, riduzioni del quindici per cento per le famiglie che risiedono in abitazioni di superficie inferiore agli ottanta metri quadrati e condizioni particolarmente vantaggiose (pari al cinquanta per cento) per chi percepisce un reddito non superiore ai 6,5mila euro annui. Saranno premiate con sconti del trenta per cento invece tutte quelle attività economiche e professionali che generano rifiuti non assimilabili a quelli urbani e che provvedono autonomamente al loro smaltimento mentre i casertani che utilizzano biotrituratori e che attuano regolarmente la differenziazione dei rifiuti potranno contare su un ribasso del venti per cento. Beneficerà di una riduzione del sessanta per cento invece chi risiede in una zona non servita dal servizio di smaltimento rifiuti o in alternativa che dista oltre duemila metri dal punto di raccolta più vicino mentre potranno contare su una diminuzione del dieci per cento i commercianti che operano in una strada preclusa al traffico per il protrarsi da almeno sei mesi di cantieri per la realizzazione o il restyling di opere pubbliche. Ma non è tutto. Saranno completamente esonerati dal pagamento della Tarsu le parrocchie, gli oratori e le associazioni cattoliche, i cittadini meno abbienti (equiparabili agli ex beneficiari del reddito minimo di inserimento) ma anche le famiglie che vivono in alloggi di edilizia popolare. L'esonero è stato esteso quest'anno anche agli anziani che vivono soli, a chi percepisce la pensione sociale e agli ultra sessantacinquenni che vivono in appartamenti al di sotto dei cinquanta metri quadrati. Un occhio di riguardo è stato poi rivolto ai centri di prima accoglienza e ai dormitori per i disagiati anch'essi esentati dal pagamento della tassa rifiuti. Più che soddisfatto del nuovo regolamento l'assessore comunale alle finanze, Ciro Carnevale, che al riguardo ha dichiarato: «Non posso che esprimere compiacimento per questo testo che presta particolare attenzione alle categorie più a rischio. Con questa nuova disciplina - ha concluso - tentiamo infatti, compatibilmente con le disponibilità di cassa del Comune, di far fronte alle istanze dei cittadini meno abbienti, dei disoccupati e di quanti vivono in una condizione di disagio».