Tangenti nel bacino dove lavorava Orsi arrestato l’ex sindaco di Mondragone

Dopo una serie di rimpalli, istanze e impugnazioni giudiziarie – giunte fino alla Suprema Corte – è stata notificata ieri dai militari della finanza, l’ordinanza di arresto per l’ex sindaco di Mondragone Ugo Conte, coinvolto lo scorso anno nell’inchiesta sul consorzio di bacino Ce4 e sulla sua «derivata» Ecoquattro, inchiesta nella quale sono confluite le dichiarazioni dei fratelli Sergio e Michele Orsi (quest’ultimo ucciso a giugno dalla camorra). Conte, appena saputo del ripristino della misura cautelare, si è presentato in caserma. L’accusa: è corruzione aggravata dall’articolo 7 (l’aver ciè agito - secondo l’accusa - per finalità camorristiche). A decidere sulla sussistenza delle esigenze cautelari, nei giorni scorsi, era stata la Corte di Cassazione alla quale si era rivolta la difesa di Conte dopo la parziale pronuncia negativa del Riesame. L’ex sindaco, che per quasi due consiliature aveva governato - in quota a Forza Italia - la cittadina del litorale domiziano (si è dimesso nel gennaio scorso), assistito dagli avvocati Carlo Taormina e Federico Celentano, era stato coinvolto nell’indagine scattata a novembre. Nei confronti di Conte fu chiesto l’arresto in carcere per corruzione, rigettato dal gip Alessandro Buccino Grimaldi: una decisione impugnata successivamente dal pm della Dda Alessandro Milita che ottenne dal Riesame (presidente Irma Musella) un parziale accoglimento. Contro la decisione del Riesame aveva presentato appello in Cassazione l’avvocato Carlo Taormina che dieci giorni fa si è visto rigettare il ricorso. La decisione della Suprema Corte ha comportato l’avvio della procedura per l’esecuzione dell’ordinanza cautelare ma i legali di Conte si erano detti fiduciosi nella non applicazione della misura restrittiva. L’istanza è stata rigetta ieri mattina; nelle prime ore del pomeriggio Conte si è presentato con gli avvocati negli uffici della tenenza di Mondragone della Guardia di Finanza.