Tensioni e proteste durante l’assemblea ad Andretta Mobilitati i parlamentari e pronte le prime «ronde»

«Non accetteremo lo sfregio del Formicoso»

È lotta alla discarica-bis, ma le ruspe arriveranno a settembre
26 luglio 2008 - Michele de Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

Un’accelerazione tanto inaspettata quando determinata. Nessuno, ad Andretta come nel resto dell’alta Irpinia, si aspettava che il sito di «Pero Spaccone» fosse tirato in ballo così presto. Invece, il commissariato ha puntato verso il Formicoso, con l'intenzione di chiudere i carotaggi nel giro di qualche settimana e aprire il cantiere già nel prossimo mese di settembre. L'invio della notifica di esproprio temporaneo ai proprietari terrieri per l'occupazione d'urgenza al fine di effettuare i rilievi sul sito è solo il primo passo di un percorso che il Governo vuole compiere in pochi mesi. Ad Andretta e nell'intera zona è subito scattato l'allarme. Nel pomeriggio di ieri, presso il centro di comunità si è tenuto un incontro tra gli amministratori della zona per «fare il punto della situazione e capire come fronteggiare questo nuovo attacco ad un territorio che viene tenuto sulla corda ormai da quindici anni». Due le strade, si è detto nell'incontro cui ha preso parte anche il presidente della comunità montana alta Irpinia Giuseppe Di Milia, da perseguire immediatamente. «Anzitutto - spiega l'assessore Tartaglia, di Bisaccia - la richiesta ai parlamentari eletti in provincia di un'assunzione di responsabilità rispetto al problema. L'emergenza è finita, lo ha annunciato il premier Berlusconi. Quindi, c'è il tempo per ragionare sulla questione e sull'esigenza di aprire tutte le discariche previste dal decreto. Un'esigenza che a nostro avviso non c'è». Una seconda discarica non rappresenterebbe solo un danno per l'area del Formicoso. «Rappresenta - hanno evidenziato gli amministratori - una mortificazione per l'intera provincia di Avellino che è costretta a subire decisioni calate dall'alto». In secondo luogo, gli amministratori sono pronti a contrastare l'indicazione «Pero Spaccone». Al lavoro tecnici e legali per preparare un ampio dossier in cui viene motivato il ”No” all'ipotesi discarica. Ma è stata confermata l'intenzione di impugnare il decreto, finanche dinanzi alla Corte Europea. «Percorsi - evidenzia Tartaglia - che andranno avanti parallelamente. Nulla sarà lasciato al caso». La zona è pronta alla ”battaglia”. Gli amministratori sono pronti a predisporre un'azione comune contro la decisione del Governo. Alla stessa maniera dei cittadini che hanno annunciato l'intenzione di scendere in campo con ronde sul Formicoso. «Sappiamo bene - evidenziano alcuni di loro - tutti i rischi cui andiamo incontro, ma non siamo assolutamente intenzionati ad arrenderci. Si tratta solo di scegliere di qualche morte morire e noi vogliamo farlo almeno provando a difendere il territorio». La tensione è già salita alle stelle. All'inizio della prossima settimana dovrebbero partire le notifiche di esproprio temporaneo ai proprietari terrieri di «Pero Spaccone». Prima dell'arrivo dei militari per la presa di possesso, però, il generale Giannini ha promesso di aspettare il rientro dagli Stati Uniti del sindaco Angelantonio Caruso per un nuovo incontro tra le parti che potrebbe tenersi, alla presenza anche degli altri primi cittadini, già tra mercoledì e giovedì. Per giovedì è stata convocata, intanto, una nuova assemblea pubblica ad Andretta. La mobilitazione è già scattata.

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