Rifiuti radioattivi a Pustarza, fermato un tir
Nuovo allarme radioattività a Savignano. Un camion carico di rifiuti proveniente da Santa Maria Capua Vetere è stato bloccato ieri sera prima di procedere al conferimento nella discarica di Pustarza. Dalle indagini effettuate dal personale dell'Esercito prima, e dai vigili del fuoco di Avellino poi, sono state, infatti, rilevate tracce di radioattività. I carabinieri della compagnia di Ariano hanno provveduto a sottoporre a sequestro il mezzo, proveniente dal Cdr di Santa Maria Capua Vetere e appartenente alla ditta Boscia sas di San Giuseppe Vesuviano. Lo stesso è stato, poi, messo in sicurezza dai tecnici dell'Arpac che, immediatamente allertati, si sono portati sul posto. Spetterà proprio all'Agenzia Regionale Protezione Ambientale effettuare, quest'oggi, esami più approfonditi sul carico del mezzo proveniente dal casertano per verificarne la composizione ed appurare la presenza e la tipologia dei rifiuti radioattivi. Già in mattinata dalla struttura commissariale dovrebbe arrivare l'indicazione dell'area in cui consentire ai tecnici dell'Arpac di svolgere le opportune indagini. Non è da escludere che, come già avvenne nelle scorse settimane, quando furono bloccati due camion il cui carico presentava tracce di radioattività, il commissariato decida di autorizzare il trasferimento dei mezzi presso l'impianto Cdr di Pianodardine. «Domani (oggi per chi legge, ndr) - spiega il direttore del dipartimento Arpac di Avellino, Nicola Adamo - effettueremo un'analisi spettrale sul carico. É ipotizzabile che tra gli altri rifiuti siano presenti radioisotopi a vita breve (scarti ospedalieri o rifiuti derivanti da diagnostica nucleare, come lo iodio 131) che in breve tempo annullano il loro tasso di radioattività». Lo stesso carico, dunque, nuovamente analizzato potrebbe non risultare più radioattivo. In ogni caso, il mezzo è stato immediatamente isolato e messo in sicurezza. Verrà messo in movimento solo nella giornata odierna dopo l'indicazione, da parte della struttura commissariale, dell'area in cui consentire ai tecnici dell'Arpac di effettuare l'analisi. Intanto, il rilevamento di tracce di radioattività ha creato nuovi allarmi e apprensione tra i cittadini di Savignano e dell'intera zona del Cervaro. «Queste notizie - evidenzia il sindaco Ciasullo - hanno sempre una doppia valenza: da un lato ci confortano i controlli sistematici e scrupolosi dell'Esercito e degli altri che operano a Pustarza. Dall'altro, però, non possiamo nascondere la nostra apprensione per questi carichi «inquinati» che continuano ad arrivare dal napoletano e dal casertano. Il nostro auspicio è che i controlli vengano effettuati sempre con la stessa puntualità ma, soprattutto, che episodi incresciosi come questo non si verifichino più. Non mancheremo, come amministrazione, di mettere in pratica azioni di tutela». Nel frattempo, nei comuni del Cosmari Av1, non cessa l'allarme per l'impossibilità di smaltire la frazione umida derivante dalla raccolta differenziata a causa della mancanza di impianti di compostaggio. Oggi l'Asa farà un nuovo viaggio di prova presso un impianto della Calabria. Ma la situazione è già difficile a causa degli oltre dieci giorni di mancata raccolta dell'umido. I cittadini non hanno mancato di esprimere il proprio sdegno, soprattutto perché risulta pressoché impossibile, specie con le alte temperature, mantenere giorni e giorni la frazione umida in casa. Per questo, ormai quasi tutti hanno ripreso a conferire la frazione umida nello stesso sacchetto dell'indifferenziata.