Ambiente e Camorra, rinvio a settembre

Ieri ultima giornata di calendario ordinario In autunno l’esame dell’inchiesta Acconcia
22 luglio 2008 - Biagio Salvati
Fonte: Il Mattino Caserta

Il processo sulle cave, lo scandalo tangenti alla Provincia di Caserta e quello sull’affare-rifiuti a Mondragone sono fra i principali processi attesi per la ripresa autunnale nel circondario giudiziario di Santa Maria Capua Vetere. Da oggi, infatti, a Palazzo di Giustizia è attiva la sezione feriale in sostituzione dei collegi ordinari. Ruoli fermi, sulle scrivanie di pm, gip e giudici arriveranno solo i casi che richiederanno una decisione urgente. Il processo sulle cave è fissato per la prima data utile dopo il periodo di vacanze: il 17 settembre, giorno in cui sono previste le ultime discussioni dei difensori (sentenza con rito abbreviato prevista per il 24 settembre) e riguarda l’inchiesta denominata «Olimpo» relativa allo scandalo sulle cava «rosicchiate» scattata nel dicembre del 2004. Tra i destinatari delle richieste di pena, il «re delle cave» Luigi Luserta per il quale sono stati chiesti 10 anni di reclusione, altri industriali del settore estrattivo e funzionari del Genio civile di Caserta. Lo scandalo delle montagne «rosicchiate» o addirittura scomparse nella zona tra Caserta e Maddaloni, secondo l’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, sarebbe stato favorito anche dall’«assenza degli enti competenti ad esprimere pareri, a rilasciare autorizzazioni e nulla osta. Enti che talvolta hanno anche espresso pareri contraddittori fra loro». Slittata a ottobre, invece, l’udienza preliminare, davanti al gup Antonio Pepe, sulle presunte tangenti al palazzo della Provncia di Caserta. Dovranno comparire davanti al giudice - accusati a vario titolo di falso, concussione, corruzione e turbativa d’asta - l’ex direttore generale della Provincia, Anthony Acconcia, e altri amministratori e imprenditori: Mario e Domenico Bove, Antonio Simeone, Giacomo Caterino, Mario Coppola, Sergio Romano, Pasquale Di Lillo, Pasquale Palmieri, Renzo Ambroselli, Francesco Mastroianni, Roberto Civitillo, Antonio Di Leone, Giovanni Maiorisi. L’inchiesta, come si ricorderà, nel giugno del 2007 provocò un vero e proprio tsunami giudiziario sull’ente di corso Trieste. L’accusa: presunte gare truccate in cambio di danaro per l’assegnazione di opere pubbliche. Sempre a ottobre, ma davanti al gup di Napoli, si deciderà sull’affare rifiuti-camorra e politica a Mondragone. Proprio l’altro giorno, la Cassazione ha confermato l’arresto chiesto dalla Dda per l’ex sindaco Ugo Conte tra i 48 imputati dell’inchiesta. Provvedimento restrittivo che il gip di Napoli, Alessandro Buccino Grimaldi, aveva negato per mancanza di esigenze cautelari e che ora, dopo la pronuncia della Cassazione, dovrà essere eventualmente chiesto di nuovo dalla Dda al gip. Al centro dell’inchiesta un patto scellerato fra camorra e politica, garanti a vicenda per la loro stessa sopravvivenza, che si autoalimentava con il sostegno di operazioni legate al settore dei rifiuti. Riprenderà, agli inizi di ottobre, anche il processo che vede imputato un ex tenente della compagnia dei carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, Andrea Policastro, sotto processo insieme ad altre divise ed esponenti del crimine organizzato. Le accuse ipotizzate dalla Direzione distrettuale antimafia, a vario titolo, sono quelle di associazione camorristica, estorsione e favoreggiamento al clan dei Casalesi e sarebbero nate da ulteriori dichiarazioni di un paio di pentiti, come Pietro Amodio, oltre a quelle di un neo-collaboratore, Froncillo.

Powered by PhPeace 2.6.4