Il Tar Lazio libera Fibe dagli obblighi

25 luglio 2008
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Il Tar Lazio ha riconosciuto a Fibe e Fibe Campania, con propria sentenza, la condizione di «mere esecutrici» per conto del commissario delegato «di un servizio del quale hanno perso la titolarità».
Il ricorso accolto era stato presentato in opposizione al provvedimento con il quale il commissario per l'emergenza rifiuti aveva disposto a carico di Fibe e Fibe Campania la «prosecuzione dell'esercizio del servizio nelle more della procedura di individuazione del nuovo affidatario». Il Tribunale amministrativo del Lazio ha riconosciuto che «le società — come afferma una nota ufficiale — a partire dal 12 dicembre 2005 debbono considerarsi mere esecutrici del servizio per conto del commissario cui pervengono perciò responsabilità di gestione e di direzione della gestione. Ne consegue perciò che da tale attenta ricognizione dell'assetto dei rapporti in essere si ricava una sostanziale conferma delle tesi da sempre sostenute circa il ruolo delle società nell'esercizio del servizio dopo la risoluzione dei contratti disposta per legge». In particolare, le partecipate di Impregilo avevano sostenuto la stessa tesi anche in occasione della recente inchiesta napoletana che aveva portato al coinvolgimento di alcuni dipendenti, giusitificandosi con la reiterata richiesta avanzata «per porre fine» al periodo «transitorio», diffidando, inoltre, il Commissariato affinché «adempisse a sostituire le due società nell'espletamento del servizio, ricorrendo da ultimo anche presso il Tar del Lazio». Da qui, si legge nella sentenza, «è logico pertanto ritenere che delle obbligazioni assunte risponda il commissario delegato, consentendo i pagamenti diretti dei terzi creditori e delle ex affidatarie da parte dei capi missione » o le Province, «nel subentro nei rapporti negoziali tra ex affidatarie e terzi».
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