GeoEco, infuria la bagarre politica
Settimana cruciale per il consorzio GeoEco, il più grande della provincia di Caserta con i suoi 26 comuni gestiti, tra cui importanti realtà come Aversa e l’agro aversano, Santa Maria Capua Vetere e Capua. L’ente, sebbene sia giuridicamente una «spa», sarà comunque sciolto e inserito all’interno di un più ampio contesto interprovinciale (Napoli-Caserta), così come previsto dal governo Berlusconi. Una strada il cui percorso alimenta non poche perplessità e problematiche. Tra queste ultime la più spinosa è quella relativa al personale dei nove consorzi delle province di Napoli e Caserta da sciogliere, soprattutto per quanto riguarda il Ce 2, ossia il GeoEco. Inoltre, a tenere banco c’è anche la vicenda dei 25 lavoratori interinali utilizzati dal GeoEco per la pulizia domenicale di Aversa, i quali, stando così le cose, non potranno essere stabilizzati nella nuova struttura che si andrà a creare da qui a breve. Intanto, continua la polemica, tutta politica, tra l’ex presidente del GeoEco Nicola Golia (che attualmente è anche coordinatore cittadino di Forza Italia ad Aversa, foto in alto a sinistra) e l’attuale numero uno del consorzio Isidoro Orabona (foto in alto a destra), indicato alla guida dell’ente dal sindaco azzurro Mimmo Ciaramella. A Orabona, che aveva accusato Golia di «disamministrazione» e di avere scritto un documento critico verso la gestione del consorzio a firma del capogruppo consiliare azzurro Tonino De Michele, il segretario forzista risponde: «Non avrei mai raccolto la «disadorna» polemica del presidente del GeoEco Orabona e sono, purtroppo, costretto a farlo per la leggerezza con la quale afferma che il capogruppo di Forza Italia De Michele avrebbe sottoscritto un comunicato critico preparato da me sulla gestione del consorzio - spiega Golia - De Michele si muove in piena autonomia e, di sicuro, risponderà in merito. Ricordo - aggiunge Golia - che gli otto mesi della mia presidenza, come riconosciuto dai responsabili della struttura amministrativa dell’ente, sono serviti a ridurre di molte centinaia di migliaia di euro il passivo del consorzio. Il Comune di Aversa, quale maggiore socio, non può non richiedere verifiche di atti che potrebbero incidere, negativamente, sulla finanza locale e produrre, peraltro, danni erariali. Alcune vicende, del resto, sono al vaglio della magistratura la quale, comunque non tarderà a definirne le conclusioni». Da parte sua, De Michele, ha dichiarato: «Preciso che il documento, critico nei confronti di Orabona, è stato da me scritto. Mi corre l’obbligo, infine, di sottolineare che Fi (gruppo consiliare e coordinamento cittadino) ha sempre condiviso e condivide la linea del coordinatore cittadino».