Nell’elenco delle possibili strutture due depuratori e l’ex centrale di Vigliena Resta l’ipotesi Scampia

Termovalorizzatore, missione a Napoli Est

Mercoledì tre sopralluoghi della commissione nell’area orientale per la scelta del sito. Si punta a stringere i tempi
21 luglio 2008 - Fabio Jouakim
Fonte: Il Mattino

Tre siti proposti dal Comune per il futuro termovalorizzatore. Tre aree dalle quali, dopodomani, partiranno i sopralluoghi della commissione formata dai tecnici del sottosegretario con delega all’emergenza Guido Bertolaso, insieme ai tecnici di Palazzo San Giacomo. «Entro la fine di questo mese saranno avviate le procedure di appalto del termovalorizzatore cittadino» aveva detto il premier Silvio Berlusconi sabato, dopo il Consiglio dei ministri. Mercoledì le prime visite dei tecnici, nell’area Est della città. Gli esperti dovrebbero partire da tre siti dell’area orientale: il depuratore di San Giovanni in dismissione, quello di Napoli Est in via De Roberto (le cui vasche due anni fa, durante una delle tante emergenze rifiuti, vennero usate come siti di stoccaggio) e l’ex centrale Enel di Vigliena, anche se quest’ultima ipotesi sembra davvero poco percorribile. Spiragli ancora aperti per Agnano - ma in un’area più interna rispetto a quella ormai scartata - e Scampia, anche se quest’ultima scelta potrebbe apparire molto vessatoria, dopo la discarica nella cava di Chiaiano. L’obiettivo - ecco il perché dei sopralluoghi effettuati insieme - è evitare il precedente di Agnano, quando al sito trovato dall’amministrazione comunale è arrivato l’alt della struttura guidata da Bertolaso. Si cerca, dunque, di trovare una soluzione comune, partendo dal presupposto che l’impianto dovrà sorgere in un’area pianeggiante per evitare che le correnti ascensionali o le discendenti possano creare problemi con le polveri. L’area che ospiterà il termovalorizzatore dovrebbe aggirarsi intorno ai quattro ettari. Un impianto ridotto, rispetto a quello in costruzione ad Acerra, e che raccoglierà solo i rifiuti della città: 1500 tonnellate al giorno, dalle quali si spera di defalcare una quota sempre maggiore di differenziata. Altra missione di Bertolaso, da ieri sera in città, sarà risolvere il problema dei consorzi di Bacino, che dovranno diventare un unico soggetto. Un’impresa alla quale è stato destinato un funzionario ad hoc. Intanto a terra sono rimaste poco meno di 2000 tonnellate di rifiuti nella regione, la maggior parte dei quali «elettrodomestici, copertoni, residui di incendi» come fa sapere Bertolaso, che ha fornito un elenco dei circa 50 siti dell’area nel napoletano dove sono presenti questi rifiuti. «Immondizia che deve essere rimossa e smaltita dalle Asl, come previsto dalla normativa» secondo la protezione civile. Immondizia che, però, brucia ancora, come mostrano i roghi che proseguono. E come dimostra un video su Youtube, firmato da Insu tv e Mina, che mostra come il campo rom incendiato a Ponticelli, in via Woolf, sia diventato una discarica di rifiuti speciali.

Powered by PhPeace 2.6.4