A Savignano salta la festa
Savignano Irpino. «Quest'anno non c'è nulla da festeggiare. La comunità locale è stata duramente colpita per la vicenda di Pustarza. La festa di Sant’Anna, prevista per il 26 luglio, avrà solo carattere religioso. Non ci devono essere addobbi, musiche, orchestre, bancarelle, sagre e fuochi pirotecnici». È stato questo il messaggio, subito recepito dai residenti di Savignano Irpino, lanciato dal parroco, don Vincenzo Mastromauro. Per la prima volta, dopo tanti decenni, la festa civile di S. Anna, che a Savignano ha sempre richiamato turisti dell'intera valle del Cervaro e dell'Arianese, non si svolgerà. I preparativi riguardano solo il rito religioso che prevede due momenti particolarmente significativi: una processione penitenziale alle quattro del mattino con lo stendardo di S. Anna da Fontana Angelica a Fontana di Mottola, fin quasi a località Pustarza, e una seconda processione nel tardo pomeriggio con la statua di S. Anna per le strade del paese. «La prima processione - sostiene il sindaco Ciasullo - risale al terremoto del 1930. Fu in quella occasione che si chiese l'intercessione della Santa perchè non si verificassero altri terremoti. In effetti si tratta di un rito penitenziale: ci si mette in cammino prima dell'alba. Certo, fa un certo effetto dover constatare che non si svolge la festa civile. La comunità si sente offesa e umiliata per quanto è accaduto con la scelta di Pustarza. Questa discarica ha cambiato il territorio e le persone. Abbiamo lottato fino all'ultimo, ma inutilmente».