Superprocura, il Csm boccia il decreto
Solo due membri votano a favore
La superprocura è un’anomalia, mentre il decreto Berlusconi, nel suo complesso, accresce le difficoltà di funzionamento della giustizia. Il plenum del Csm boccia il provvedimento varato dal governo per uscire dall’emergenza rifiuti; intanto il presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, è stato sentito dalla settima commissione, presieduta dal toga-to Dino Petralia, alla quale ha fornito chia-rimenti sulla creazione dei io collegi di gip: «Il mio provvedimento resta in piedi – ha detto Alemi uscendo da Palazzo dei Marescialli –, faremo qualche aggiustamento in relazione alle situazioni di incompatibilità e sull’organizzazione dei servizi».
Il parere sul decreto è stato approvato con 22 voti a favore e due voti contrari dei laici del centrodestra Gianfranco Anedda e Michele Saponara. «La previsione di una procura e di un ufficio gip-gup con competenza per i reati ambientali commessi nel-l’intera campagna – è scritto – introduce un elemento anomalo nel sistema della competenza territoriale. Pur tenendo con-to delle esigenze di accentramento che hanno ispirato il decreto legge, la competenza potrebbe meglio essere determinata presso le due corti di appello di Napoli e Salerno». A meno che non si preferisca attribuire i reati più gravi in materia ambien-tale «alle procure che hanno sede nei capo-luoghi di ogni distretto». La creazione del-la superprocura comporta il «rischio di dilatazione a dismisura dei procedimenti at-tratti dalla procura di Napoli, anche per fatti di minima entità del tutto estranei allo smaltimento dei rifiuti». Secondo il Csm, con il decreto sui rifiuti si è reso più difficile il sequestro delle discariche e dei siti di stoccaggio illeciti: «I nuovi presupposti per sottoporre a sequestro preventivo le aree in questione sono labili e controvertibili in quanto collegati alla indisponibilità o alla inesistenza di strumenti alternativi in grado di fornire una più efficace tutela alla salute e all’ambiente, con l’effetto di rendere instabile il provvedimento adottato».
Il plenum potrebbe invece pronunciarsi oggi sull’organizzazione dei collegi. Alemi, per dare attuazione al decreto, aveva emesso un provvedimento con il quale affidava a io collegi di gip la competenza delle indagini preliminari. L’iniziativa aveva suscitato le critiche della maggioranza dei gip (33 su 41) e la bocciatura da parte del consiglio giudiziario.