Ex Foro Boario bocciato dal ministero per la bonifica nessun finanziamento
Maddaloni a mani vuote. Il territorio è stato escluso dai «provvedimenti straordinari di compensazione ambientale»: la discarica urbana dell’ex Foro Boario (4500 tonnellate di rifiuti in autocombustione con le relative esalazioni di diossine) esce dall’elenco delle criticità ambientali. La bonifica, già pianificata e appaltata, deve ancora attendere. I 526 milioni di euro, equamente divisi tra governo e Regione Campania, non serviranno per l’«asporto, la messa in sicurezza e la riqualificazione ambientale» del sito posto all’incrocio tra la variante Anas e la statale 265. Di fatto, secondo i tecnici del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, del sottosegretario Guido Bertolaso e del commissario delegato alle Bonifiche Massimo Menegozzo, l’ex Foro Boario non va inserito nella lista degli ex impianti di trattamento dei rifiuti ormai dismessi. «Questa scelta - rivela Carlo Scalera (Verdi) - ignora che il sito è stato una piattaforma di trasferenza adibita, senza opportuni adeguamenti, a discarica permanente». Tradotto in pratica, la responsabilità del disastro ecologico è da attribuire in massima parte al Comune che però non si rassegna alla mancata concessione di compensazioni economiche. «Non tutto è perduto - spiega il vicesindaco Carlo D’Angelo - perché quello che non è stato concesso con gli strumenti straordinari può essere realizzato applicando le nuove norme». È una protesta ufficiale: è stato chiesto al sottosegretario Bertolaso di smaltire nelle discariche regionali i rifiuti speciali combusti accumulati all’ex Foro Boario al posto del problematico trasferimento nelle discariche private di Pescara, Brindisi, Brescia, Gricignano e Triflisco. «Siano - conclude D’Angelo - applicate, per Maddaloni, le nuove norme per lo smaltimento dei rifiuti prima accumulati e poi abbandonati sul territorio». Intanto, lavorano a pieno regime gli avvocati. Dopo aver congelato quattro milioni di euro (credito vantato dalla Fibe e dal Commissario di governo per l’emergenza rifiuti), l’amministrazione Farina ha intentato anche un’azione giudiziaria, oggi pendente presso il Tribunale di Napoli, per il risarcimento dei danni collegati alle spese affrontate per mitigare il disastro ambientale. L’ente locale punta apertamente a una compensazione tra i debiti accumulati e i danni riconosciuti.