Umido, raccolta a rischio
Permangono le difficoltà di smaltimento della frazione organica dei comuni del Cosmari Av1. E dalla prossima settimana, fanno trapelare dall'Asa, si potrebbe bloccare la raccolta dell'umido anche nella città capoluogo, dove la differenziata è ancora in fase di start. È diventata impresa assai ardua, infatti, reperire impianti di compostaggio in cui dirottare la frazione umida. In Sicilia, ormai, si riesce a far arrivare solo un compattatore alla settimana, una piccola parte della produzione del bacino. A Pistoia, dopo un viaggio di prova, hanno replicato con un "no grazie" all'ipotesi di ricevere l'organico prodotto in Irpinia. Troppe impurità rispetto a quelle accettabili secondo i vertici dell'impianto. Si era pensato di fare affidamento su una struttura privata del serinese. Il Cosmari aveva previsto di conferire in loco l'umido raccolto in tutti i comuni della zona. Una quantità troppo grande da gestire, però, per il piccolo impianto che, almeno per i primi giorni della prossima settimana, accoglierà la frazione organica della città capoluogo. Una soluzione arrivata in extremis, dopo che lo stop dei conferimenti alla Irm, ormai satura, aveva fatto immaginare uno scenario drammatico per la città di Avellino. Si è rischiato il blocco immediato della raccolta dell'umido dopo soli pochi giorni dall'avvio del nuovo servizio di raccolta. Urge, però, la necessità di trovare una soluzione per evitare che la situazione di Avellino si conformi a quella di tutti gli altri comuni del bacino, dove ormai non si raccoglie la frazione umida da oltre dieci giorni. Restano contatti aperti con due impianti di compostaggio dell'Abruzzo, a Chieti e Pescara. Ancora in alto mare, inoltre, la possibilità di fare affidamento sull'impianto Cdr di Pianodardine che consentirebbe, opportunamente adeguato, di gestire e lavorare l'umido e le altre frazioni derivanti dalla differenziata dell'intero bacino.