Rifiuti, indaga il governo «Fuori i colpevoli»
Nell’emergenza rifiuti ci sono state cose non chiare che «si dovevano evitare» e ci sono responsabilità «che andremo a investigare». Silvio Berlusconi lo ripete due volte a conclusione del secondo Consiglio dei ministri a Napoli per annunciare la fine della crisi, mentre nelle vicinanze della Prefettura manifestano ancora i disoccupati con cartelli e slogan. Ma, pur annunciando di non essere disponibile a fare sconti, il premier sottolinea: «Quando incontro un amministratore locale, non faccio differenza se è stato eletto con il centrodestra o con il centrosinistra. Posso dire che qui ho trovato buona volontà e buon senso, le amministrazioni hanno collaborato in maniera efficace. Se l’opposizione avesse la stessa buona volontà e lo stesso buon senso sarebbe una buona cosa, ma purtroppo non è così». E subito dopo il presidente torna al pugno duro: «Commissarieremo i Comuni che non provvederanno alla raccolta differenziata». Poi l’annuncio più importante: eliminati quasi del tutto i rifiuti dalle strade della Campania (ne restano duemila tonnellate), il governo ora pensa alle bonifiche. Si spenderanno 526 milioni di euro per risanare 37 comuni. L’accordo tra il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo; il sottosegretario Guido Bertolaso; il governatore Antonio Bassolino; il commissario alle bonifiche, Massimo Mengozzo, è stato firmato ieri in Prefettura. I fondi saranno stanziati per metà dal governo e per metà dalla Regione e serviranno per rimuovere le minidiscariche provocate dagli abbandoni incontrollati di spazzatura, per mettere in sicurezza e bonificare le vecchie discariche e i siti inquinati, per potenziare le strutture destinate al ciclo delle acque reflue, per la riqualificazione ambientale. Si interverrà prioritariamente nei comuni che ospiteranno i dieci invasi individuati dalla legge Berlusconi e i quattro termovalorizzatori. Ma non si tralasceranno i sedici siti dove sono attualmente stoccati sei milioni di ecoballe e dove ci sono gli impianti di cdr. Sono poi stati individuati quattordici comuni (Ariano Irpino, Paduli, Buonalbergo, Pozzuoli, Qualiano, Villaricca, Mugnano, Marano, Montecorvino Pugliano, Giffoni Valle Piana, Campagna, Postiglione, San Tammaro, Castelvolturno). Le discariche della camorra, invece, saranno prima confiscate e poi bonificate, come sottolinea il ministro Prestigiacomo «per evitare di fare regali alla camorra». Il responsabile dell’accordo sarà il direttore del dipartimento per la qualità della vita del ministero dell’ambiente, Gianfranco Mascazzini, mentre tutti quelli che hanno sottoscritto l’accordo formeranno un comitato di indirizzo e controllo. Toccherà ai Comuni fornire le indicazioni operative e, lo spiega l’assessore Ganapini, per la Regione il lavoro sarà affidato alla Recam, la discussa società partecipata che nei prossimi giorni sarà «rifondata». E realizzata la «missione impossibile» per superare definitivamente la fase dell’emergenza, lo ripete Berlusconi, molto resta da fare, a cominciare dall’avvio del termovalorizzatore di Acerra che entro gennaio dovrebbe cominciare a lavorare. E poi gli altri tre termovalizzatori. Entro fine mese ci sarà la scelta definitiva per Napoli, mentre è già stata avviata la gara per Salerno. «Per concretizzare tutto ci vorrebbero tre anni, ma io da imprenditore ritengo che si possa lavorare su tre turni e anche il sabato e la domenica. In questo modo potremmo farcela in due anni», spiega il presidente. Infine la differenziata che deve diventare un dovere anche morale. Da qui la necessità di un’ educazione di massa che si realizzerà con il sostegno della Chiesa. Si sta organizzando anche una campagna promozionale con i manifesti in tutte le città e con un battage su radio e tv. A partire da agosto ci sarà un piano che vedrà il coinvolgimento dei volontari da tutta Italia che illustreranno, porta a porta, il sistema di raccolta differenziata. Perché, sottolinea il premier: «Noi vogliamo che si apra un’era di ordine e decoro». E per concludere una promessa: quello di ieri non sarà l’ultimo consiglio dei ministri in città.