Inceneritore, un altro mese per decidere tra Est e Scampia
Termovalorizzatore a Napoli: definiti i tempi e le modalità di scelta dell’area che ospiterà l’impianto. Ieri vertice in Comune tra il sottosegretario Bertolaso e il sindaco Iervolino, riunione operativa per arrivare a «una decisione condivisa» rispetto alla zona dove sorgerà l’inceneritore. La novità sostanziale è data, infatti, dal fatto che il Comune non sceglierà da solo l’area (così come previsto dal decreto); i tecnici municipali lavoreranno con la commissione istituita da Bertolaso per la decisione definitiva. «La prossima settimana - spiega l’assessore Mola - saranno avviati i lavori di questo tavolo congiunto. Una volta che i tecnici avranno individuata l’area, la decisione politica sarà annunciata congiuntamente da sindaco e sottosegretario. Contiamo di chiudere la fase della scelta entro il 10 agosto. Le aree? In ballottaggio quelle su cui abbiamo lavorato prima del 23 giugno. C’è Napoli Est, l’area tra Scampia e San Pietro a Patierno e, ancora, la zona occidentale che, oltre lo spazio di Agnano già indicato, ha altre possibilità di insediamento. Sarà un’area pianeggiante e non circondata da colline». Punto fermo è il modello Brescia, il tavolo tecnico coinvolgerà Giuseppe Pulli e Roberto Giannì per il Comune e gli esperti della commissione che ha bocciato Agnano: Edoardo Cosenza, preside della facoltà di Ingegneria della Federico II, il geologo Paolo Gasparini, Gennaro Volpicelli ordinario di chimica industriale e presidente della commissione di collaudo del termovalorizzatore di Acerra, Piero Salatino direttore dell’istituto Cnr per la combustione e per il dipartimento della protezione civile, Bernardo De Bernardinis direttore generale dell’ufficio previsione e prevenzione dei rischi naturali. Il sindaco, dopo la bocciatura di Agnano, chiarisce comunque come il termovalorizzatore a Napoli si farà su terreni pianeggianti già pronti ad accogliere i lavori, che dovranno essere veloci. E la Iervolino spiega: «Comunicherò solo - ha detto - quale sarà la scelta finale, altrimenti si rischia di mobilitare inutilmente tutta la città, alla quale purtroppo non riusciamo a far capire che è molto più pericoloso avere l’immondizia per strada piuttosto che bruciarla nel termovalorizzatore. Ma anche a Vienna hanno protestato. La riunione istruttoria con i tecnici per valutare tutte le opzioni possibili sulla carta e decidere dove costruire il termovalorizzatore è stata breve. All’incontro non c’erano i tecnici dell’Asìa ma solo perché il vertice era riservato a Comune e sottosegretariato». Per il sindaco c’è una stretta correlazione fra discarica di Chiaiano, termovalorizzatore e differenziata, per cui «bisogna fare in fretta. Più differenziata facciamo prima vanno i rifiuti nel termovalorizzatore e meno roba va a Chiaiano. C’è un forte impegno su questi temi, un lavoro istituzionale attento. Il governo in città è un segno di attenzione. Se dovessero esserci anche provvedimenti su Napoli, sarebbe una conferma». Quale che sia la decisione saranno inevitabili le polemiche. Il primo a lanciarle è il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Ambrosino, che boccia qualsiasi ipotesi che riguarda Napoli Nord. Intanto, per problemi burocratici, i primi rifiuti della Campania destinati ai termovalorizzatori del Nordreno-Vestfalia, attesi per questi giorni, con molta probabilità non arriveranno nella regione della Germania occidentale neanche la settimana prossima.