L’ennesimo rogo ieri notte in via Ficucella in periferia i pompieri hanno lavorato per tutta la giornata

Quindici scarrabili in fiamme

Maddaloni, in fumo 150 tonnellate di rifiuti: quasi certa l’origine dolosa
17 luglio 2008 - Stella Vigliotti
Fonte: Il Mattino Caserta

Rifiuti in fiamme, quindici scarrabili sono andati distrutti. È la terza volta che va a fuoco il sito di stoccaggio di via Ficucella, zona interportuale di Maddaloni. Ieri mattina, alle 3.30, il «piromane di turno» ha appiccato il fuoco ai container situati a pochi passi dalla centrale dismessa della TurboGas. Le fiamme si sono propagate velocemente, mandando in fumo, in poche ore, 150 tonnellate di rifiuti solidi urbani e distruggendo almeno 15 scarrabili sui 30 sopravvissuti ai roghi precedenti. I vigili del fuoco di Caserta, intervenuti sul posto, hanno impiegato parecchie ore per domare le fiamme. E ora il sito di stoccaggio sarà rimosso dal territorio. «Aspettiamo le autorizzazioni - spiega Bartolomeo De Lucia, il funzionario della Municipale che vigila sulla raccolta degli rsu - del commissariato di governo per rimuovere i container da via Ficucella». Circa 4 mesi fa il sito di stoccaggio era dotato di 60 scarrabili destinati a ospitare temporaneamente i rifiuti ed evitare la permanenza in strada dei sacchetti. «I vigili del fuoco - continua De Lucia - non hanno trovato tracce di liquido infiammabile, ma il dolo non è escluso. I container danneggiati e le ceneri dell'immondizia, anche se rientrano nella categoria dei rifiuti speciali, possono essere conferiti nelle discariche, grazie al decreto Berlusconi sui rifiuti, che ha uniformato lo smaltimento del materiale combusto all’iter tradizionale». Il rogo di ieri rende ancora più attuale il rischio ambientale. La combustione incontrollata dell’immondizia sul territorio comunale è una costante, così come è costante il rischio di contaminazione dell’aria e del terreno. Roghi, seppure di dimensioni contenute, si susseguono anche in via Rapillo, strada di collegamento fra Maddaloni centro e la frazione Montedecoro. Il percorso asfaltato è completamente abbandonato, nonostante sia lungo circa un chilometro e per la maggior parte attraversato da una distesa di rifiuti di ogni genere che occupano parte della carreggiata, riducendo le corsie di transito da due a una. Lungo il tracciato si susseguono scarti di cantieri edili, di negozi di abbigliamento, materassi, carcasse di frigoriferi, pneumatici e forni all'occorrenza dati anche alla fiamme per ridurre il volume immondizia sulla strada o per mitigare le esalazioni nauseabonde, scaturite dalla decomposizione dei rifiuti. L'impatto ambientale dei roghi di rifiuti domestici si traduce nella presenza di polveri depositate nelle zone agricole e inalate dall'uomo. Queste sostanze, più note come «diossine», sono molto dannose per l'uomo, visto che perdurano all'interno dell'organismo per svariati anni, favorendo l'insorgere di malattie di natura cancerogena.

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