Rifiuti speciali: sequestri e denunce
Montella. Positivo il consuntivo dei sequestri di rifiuti pericolosi operati nelle ultime settimane dai carabinieri della compagnia di Montella. Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Castelfranci, Chiusano di San Domenico, Torella de Lombardi e dell'Aliquota Radiomobile della Compagnia di Montella, nell'ambito di specifici controlli hanno intercettato e fermato cinque Tir che, carichi di rifiuti speciali pericolosi, provenivano dalla vicine province di Napoli, Caserta, Salerno e Foggia, stavano attraversando l'Alta Irpinia sia sull'Ofantina che sulle arterie secondarie, strade preferite per i traffici illeciti connessi alla raccolta, allo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti. Dal foggiano provenivano anche due pregiudicati rumeni che evidentemente avevano deciso di mettersi in proprio. Gli immediati accertamenti sia mediante le banche dati a disposizione delle Forze di polizia che grazie alla preziosa collaborazione dell'Arma del luogo, hanno permesso di riscontrare e contestare agli autotrasportatori gravi irregolarità e violazioni in relazione al trasporto ed alla raccolta illecita dei rifiuti pericolosi e di escludere, almeno per il momento, che i mezzi e le persone fermate potessero essere riconducibili alla stessa organizzazione. In particolare, oltre al trasporto illecito di rifiuti, alle persone fermate veniva contestata la violazione di aver esercitato l'attività di raccolta, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in assenza delle prescritte autorizzazioni. I numerosi precedenti penali a carico dei sei autotrasportatori fermati, per reati contro il patrimonio (furto e rapina ma anche truffa) ed in alcuni casi per reati in materia ambientale, permettevano ai carabinieri di proporre il rimpatrio con foglio di via obbligatorio. Sottoposti a sequestro sia i mezzi utilizzati che gli oltre 150 quintali di materiale ferroso, rottami inquinanti, radiatori in alluminio, scarti di rame e diverse batterie di automezzi esauste, nonché eternit e residui bituminosi trasportati nella totale assenza delle autorizzazioni prescritte dalla normativa in materia ambientale, per un valore complessivo di circa 250mila euro.