La protesta di Chiaiano al Duomo Berlusconi: emergenza finita

16 luglio 2008 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli
Il presidente Berlusconi rivela di avere espugnato l´emergenza infinita. «A 58 giorni dal primo Consiglio dei ministri, venerdì annuncerò a Napoli che il problema rifiuti è risolto in tutta la Campania». 
Così in serata il premier conferma l´appuntamento di Napoli per dopodomani e offre il suo titolo per quella data. Sarà la sua quinta trasferta campana in due mesi; e la seconda in cui Napoli fa da dependance a Palazzo Chigi, dopo il Consiglio dei Ministri del 21 maggio. Berlusconi dovrebbe visitare anche Pompei, la cui area archeologica è stata appena commissariata. «In Comune lo attendiamo, abbiamo anche spedito un fax a Palazzo Chigi, speriamo trovi il tempo. Sono un iscritto del Pd, ma sarei felicissimo di ospitare nella mia città il governo», gongola il sindaco, Claudio D´Alessio.
Il premier troverà strade certo più pulite, ma ancora tonnellate di immondizia da smaltire e un clima incandescente: tra l´opposizione a oltranza dei territori che circondano Chiaiano; il conflitto in corso tra enti locali sulla "rogna" dei Cdr e dei consorzi che passeranno alla gestione delle Province; e il colpo di coda di cartelli malavitosi che si oppongono al superamento della crisi. Lo dimostra l´incendio che ieri, ad Ottaviano, ha distrutto 2500 contenitori che servivano per l´imminente avvio della Differenziata porta a porta. Un episodio che fa indignare il sindaco, Mario Iervolino. Che minaccia le dimissioni. «Questo è un attentato alla civiltà da parte di una frangia di facinorosi. Bruciare 2500 contenitori vanifica gli sforzi in termini economici e di risorse umane, pregiudica il progetto su cui Ottaviano è impegnata. - aggiunge il sindaco - In tali condizioni non si può lavorare. Sono pronto a lasciare, se è questo che vogliono: e tornare a svolgere con soddisfazione il ruolo di direttore sanitario».
Intanto i comitati di Chiaiano occupano per 3 ore la cattedrale, condannando a voce alta l´incoraggiamento bipartisan che Sepe rivolse al premier nel loro ultimo incontro. Tensioni anche sulla gestione futura degli impianti Cdr. Se n´è riparlato a Palazzo Salerno, con il sottosegretario Bertolaso, il suo capomissione Marcello Fiori, il generale Franco Giannini. Nel solco della legge regionale che, ben prima del decreto poi tramutato in legge, delegava alle Province la guida di stabilimenti e consorzi, lo staff di Bertolaso annuncia la nomina di 7 commissari ad acta, che avranno il compito di «traghettare nei prossimi mesi impianti e personale verso la gestione diretta delle Province». Una decisione contro la quale tornano ad opporsi in una nota congiunta, i cinque Presidenti. «Il conto finale è servito alle Province - scrivono - Con il rischio di ridurle in bancarotta e di far pesare sui cittadini la mancata erogazione di servizi e gli ulteriori costi». Ma, da Palazzo Salerno, il capomissione Marcello Fiori ribadisce che «la nomina dei commissari ad acta è uno strumento normativo che viene proprio incontro alle riserve e alla richiesta di tempo avanzata dai presidenti e da noi accolta». Scoglie un altro dubbio, Fiori: «Qui nessuno sta commissariando le Province. Ciascun commissario dialogherà con loro in vista della definitiva assegnazione del ruolo». Il conflitto vero si consuma tra le Province e la Regione. L´assessore regionale Ganapini ieri va anche oltre e detta nuovi tempi: «Entro 30 giorni le Province dovranno dotarsi di società in grado di eseguire questo lavoro». Un braccio di ferro in pieno corso.
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