Differenziata: crisi profonda e il Cosmari vuole il Cdr

15 luglio 2008 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

La soluzione al problema umido potrebbe arrivare dall'impianto Cdr. Sembra essere questa, al momento, l'unica via di uscita per risolvere quella che è diventata, tanto per usare le parole del presidente Guarino, «una vera e propria emergenza». Per questo, il Consiglio di Amministrazione del consorzio, tenutosi nel pomeriggio di ieri, approvando la proposta del presidente, ha deliberato di presentare formale richiesta alla struttura commissariale, e per conoscenza alla provincia, per ottenere la gestione dell'impianto di Pianodardine. Della questione si potrebbe discutere già questo pomeriggio, nel corso dell'incontro tra la struttura commissariale ed i rappresentanti delle cinque province campane cui, secondo decreto, dovrebbe essere demandata la gestione degli impianti Cdr. Il progetto del Cosmari è quello di realizzare, all'interno della struttura, la selezione e lavorazione di tutte le frazioni derivanti dalla differenziata, ivi compresa quella organica. «Il capannone dove veniva lavorata la fos - evidenzia il direttore del Cosmari Infantino - è a tutti gli effetti un impianto di compostaggio». I tempi per l'affidamento in gestione e la sistemazione, però, sono tutt'altro che brevi. Anche se sembra già esserci l'impegno della struttura commissariale a finanziare i lavori di adeguamento. Nella nota che verrà inviata questa mattina, il Cosmari ha già annunciato l'intenzione di farsi carico dei 53 dipendenti ex Fibe. Intanto, però, è necessario trovare soluzioni tampone al problema umido. È, infatti, ormai da cinque giorni che l'Asa non provvede alla raccolta della frazione organica nei comuni del Cosmari Av1. "I cittadini - fanno sapere dall'Asa - mal sopportano la necessità di dover trattenere l'umido in casa e, molto spesso negli ultimi giorni, la frazione organica è finita nel sacchetto dell'indifferenziata». Intanto c’è anche una società di Avellino tra quelle vittime del laboratorio di S. Egidio Montalbino sequestrato dai carabinieri del Noe, che hanno arrestato ieri il titolare e due dipendenti a conclusione dell’inchiesta «Carte False» sullo smaltimento illegale di rifiuti.

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