Mille in corteo a Chiaiano, esposto al pm

Nuova iniziativa dei comitati «Ora indaghi la Procura»
13 luglio 2008 - Ferdinando Bocchetti
Fonte: Il Mattino

I comitati civici di Marano e Chiaiano vanno avanti e dopo il «soft walking» in via Marina, sono scesi nuovamente in strada per ribadire il no delle due comunità alla discarica indicata dal governo. Più di mille persone hanno infatti partecipato alla manifestazione che, partita dalla metropolitana di Chiaiano, si è conclusa davanti al palazzo municipale del Comune di Marano. «Marano e Chiaiano in marcia per la difesa della salute e della democrazia», questo il contenuto di alcuni striscioni esposti dai dimostranti. Dopo due mesi di contestazioni e iniziative, la parola d'ordine è «non mollare». «Sappiamo che è in corso una guerra psicologica - spiegano i leader dei comitati civici - ma la prepotenza vince solo se i cittadini si arrendono e lasciano fare. C'è il nostro futuro in gioco, per questo la mobilitazione proseguirà ancora a lungo». In testa al corteo anche padre Alex Zanotelli. «La scelta di attivare quattro inceneritori e dieci discariche - dice il missionario comboniano - dimostra che non c'è alcun volontà politica di perseguire strade per la riduzione dei rifiuti». Si preannuncia una nuova battaglia legale. «Presenteremo un esposto alla Procura - aggiunge Carlo Migliaccio, presidente della commissione ambiente del Comune di Napoli - una relazione preparata dal professor Franco Ortolani, attraverso la quale evidenzieremo tutti i motivi dell'inidoneità della discarica nella cava di Chiaiano». Non ha partecipato alla manifestazione per motivi familiari il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta. Un'assenza annunciata che, tuttavia, ha fatto storcere il naso a qualche dimostrante. Non si sono registrati momenti di tensione durante il corteo. Qualche coro poco benevole si è levato contro l'intera classe politica e i residenti poco inclini a scendere in piazza. La vicenda degli ordigni lanciati contro le forze dell'ordine, invece, è passata in secondo piano. «Noi con queste cose non abbiamo nulla a che fare - dicono alcuni residenti del Poggio Vallesana - siamo persone perbene, la nostra protesta è stata sempre pacifica. Non vogliamo essere associati a questi atti».

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