Lanciati quattro ordigni Summit in Questura per identificare i teppisti tensione nella zona

Assalto contro l’esercito quarto raid con le bombe

Bertolaso: «Accade quando lo Stato interviene». Sarà ampliata l’area sotto controllo dei militari
12 luglio 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

Il «benvenuto» ai militari che presidiano la cava di via Cupa del Cane arriva di notte. Poco prima delle due, da una delle collinette che sovrastano l’ex poligono di tiro torna a farsi viva la voce peggiore della protesta. Vengono lanciati quattro ordigni rudimentali: solo due esplodono, fortunatamente senza provocare danni a persone o cose. «Sono fatti che ci possono stare nel momento in cui si interviene con decisione e con autorevolezza per dimostrare che lo Stato c’è - commenterà poco dopo da Bologna il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso - È uno Stato che non prende in giro le persone e che ha fatto tutte le indagini, tutti gli studi, tutte le analisi e una volta ricevuto un giudizio di idoneità deve andare avanti garantendo comunque il rispetto di tutti gli impegni presi» . Si tratta del quarto assalto portato a segno con bombe carta in poco più di un mese. Dietro questa nuova sfida ci sono i duri e puri della protesta di Chiaiano. Un mix variegato di soggetti: delinquenti comuni, appartenenti a sigle del tifo organizzato (ma questa pista porterebbe direttamente a Marano) e pure personaggi in qualche modo vicini agli ambienti della criminalità organizzata. Esclusa tuttavia, al momento, la regia della camorra, almeno rispetto ai lanci di ordigni rudimentali. Indagano polizia e carabinieri. Oltre alla Digos, presto potrebbe scendere in campo anche la Squadra mobile della Questura. E proprio in Questura ieri mattina si è svolto un vertice operativo, alla luce dell’ultimo assalto alla discarica. Dal summit al quale hanno partecipato tutti i vertici delle forze dell’ordine è emersa l’opportunità di ampliare la zona di competenza dell’Esercito. Dalla notte scorsa, cioè, i militari presidiano una sorta di «zona cuscinetto» il cui obiettivo è quello di intercettare ogni intruso che tenti di avvicinarsi al perimetro della cava. I malintenzionati, da questo momento, sono avvertiti, anche perché la sorveglianza affidata ai bersaglieri della Brigata Garibaldi è armata fino ai denti e ha ordine di rispondere proporzialmente a ogni offesa che venga eventualmente portata. La verità è che, oggi, la protesta contro l’apertura della discarica di Chiaiano si è più che mai radicalizzata. Da un lato c’è la stragrande maggioranza dei cittadini di Chiaiano e Marano; dall’altra ci sono loro, i pasdaran che seguono la strada delle bombe carta e dello scontro violento. Ancora una volta ieri, proprio dai gazebo bianchi montati a due passi dalla Rosa dei Venti, il punto di confluenza tra Chiaiano e Marano diventato il quartier generale dei comitati civici che si oppongono all’apertura del sito dell’ex poligono, è venuto il fermo «no» a ogni forma di protesta violenta. Ci sono mamme di famiglia, pensionati, ma anche giovani dei centri sociali: si riuniscono ormai ogni mattina, sfidando il calore insopportabile di queste giornate, per continuare a far sentire la loro voce. Sanno bene che la loro è una battaglia in parte forse già persa, ma non vogliono rinunciare a combattere. Civilmente. In nome del diritto alla salute, e del fuuturo dei loro figli. «Io abito là - dice con gli occhi lucidi una signora bionda di mezza età indicando il palazzo in cui vive, che in linea d’aria dista poco meno di 800 metri dalla cava - Per comprar casa, vent’anni fa, con mio marito facemmo tanti sacrifici. Mangiavamo pane e formaggini per poter pagare il mutuo. E adesso chi ci ripaga di quelle sofferenze?». È gente onesta, questa che manifesta sotto i gazebo. Oggi alle 17,30 sfileranno in corteo dalla stazione della metropolitana di Chiaiano fino alla Rosa dei Venti. I loro messaggi sono affidati a manifesti scritti a pennarello. Ne piazzano uno nuovo ogni giorno. Dall’alto i loro movimenti sono scrutati dall’occhio quasi invisibile di una telecamera piazzata nei giorni degli scontri di piazza. Ma torniamo all’ultima notte di follia.. «Ferma e convinta condanna degli episodi di violenza» viene espressa dal sindaco di Marano, Salvatore Perrotta. Fa sentire la sua voce anche il Siulp di Napoli. Il sindacato di polizia esprime «solidarietà a tutte le persone civili ed oneste che sono tirate in ballo quotidianamente da chi, con atti vili, cerca di aggredire gli agenti della polizia impegnati a presidiare la cava di Chiaiano, sito scelto dal governo italiano e non dalle forze dell’ordine». Presente sotto i gazebo anche il consigliere comunale di Napoli Carlo Migliaccio. «Stiamo ultimando un dossier di denuncia che presenteremo alla Procura della Repubblica di Napoli - dichiara - dal quale emergerà chiaramente che quella di aprire il sito di Chiaiano è stata una scelta sbagliata e scellerata».

 

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