Salerno

Con qualche inciampo, parte la differenziata

Inevitabili inconvenienti per l’esordio della raccolta con il sistema porta-a-porta Il Comune: «Risolveremo»
10 luglio 2008 - Alfonso Schiavino
Fonte: Il Mattino Salerno

Differenziata a Salerno Con vari mesi di ritardo e qualche inciampo comprensibile, la raccolta differenziata spinta è partita nei quartieri orientali Santa Margherita, Italia, Europa, Mariconda, Sant’Eustachio, Arbostella e Pastena Alta: è l’avvio di un piano che gradualmente, nel giro di un anno, interesserà l’intero territorio comunale. Da martedì mattina i cittadini hanno visto rimuovere i cassonetti tradizionali, quindi di sera hanno portato giù i primi rifiuti della raccolta differenziata spinta salernitana: carta e frazione umida, come chiedeva il calendario settimanale. E ieri, verso l’alba, gli operatori hanno cominciato a svuotare i contenitori condominali. «Come primo giorno - commenta Giuseppe Beluto, direttore di Salerno Pulita, dopo ore passate sul campo - l’attività è andata complessivamente bene. Abbiamo raccolto 6 tonnellate di organico e 5 di carta». Con questi dati, già in tarda mattinata l’assessore Franco Picarone può lanciare una proiezione: «Siamo al 40% di raccolta differenziata». Certo non è filato proprio tutto liscio. Qua e là, al quartiere Europa e all’Arbostella, gli operatori hanno trovato sacchetti di spazzatura ”tal quale” per strada, ammonticchiati dove una volta c’erano i cassonetti. L’abbandono dei rifiuti viene segnalato come il problema principale dell’avvio. Per fortuna dei pigri, il Comune non ha predisposto servizi ispettivi. «Però - avverte Gerardo Calabrese, assessore all’Ambiente - in questa fase la polizia municipale sarà molto più attenta nelle zone dove si evidenzia questa abitudine». All’esordio ci sono stati inconvenienti per qualche condominio recintato: il cancello era chiuso, gli operatori non hanno potuto svuotare i carrellati e sono dovuti ripassare, con qualche battibecco inevitabile. Bisognerà perfezionare gli accordi con gli amministratori. Tecnici e politici fanno rientrare alcuni disguidi entro i limiti fisiologici di una rivoluzione appena avviata. Per esempio, l’uso sbagliato dei sacchetti forniti dall’amministrazione: qualcuno ha messo la carta nelle buste biancastre, destinate invece alla frazione organica. Molti hanno fatto confusione coi bidoni sistemati sotto i palazzi: così la carta è finita nel contenitore destinato ai rifiuti indifferenziati. In questo caso gli operatori ricorrono all’esperienza: «Noi - annota Beluto - curiamo da tempo la raccolta a Baronissi, eravamo preparati a questa eventualità. Un caposquadra esperto ha scoperto la cosa e ha recuperato tutto». Con la frazione umida, almeno, nessun equivoco: «È di ottima qualità. Chi ha selezionato ha selezionato bene». La prima giornata consente anche di valutare, senza alcun impegno, le virtù dei singoli quartieri. Il migliore risulta Mariconda: «Era tutto in estremo ordine», annota Picarone. Bene anche Santa Margherita, come aggiunge Calabrese. Un po’ meno Sant’Eustachio e Arbostella (qui, però, alla vigilia dell’operazione erano risuonate critiche per la scarsità dei contenitori). «È naturale - considera Picarone - che per alcuni giorni ci siano problemi. Stiamo facendo la ricognizione delle questioni aperte per risolverle». Il Comune, inoltre, promette l’imminente estensione della raccolta spinta alle frazioni orientali che, pur essendo comprese nel primo step, non hanno ancora il servizio. Attualmente le famiglie servite sono 8.500 sulle 13.000 previste, secondo i numeri dell’assessorato all’Ambiente. Vale la pena ripetere alcune modalità operative. I sacchetti biodegradabili in materiale biologico (amido di mais) servono solo per la frazione organica e devono essere portati nei contenitori collocati sotto i palazzi; stesso discorso per le buste grigie, destinate ai rifiuti secchi indifferenziati (ciò che non si può riciclare). I sacchetti bianchi servono per carta e cartone; quelli blu per plastica, acciaio e alluminio. Buona selezione a tutti.

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