Entro fine mese individuata la zona dell’impianto Il vice, Santangelo, è critico: dagli esperti solo un parere

Bertolaso accelera: a settembre mese il cantiere

Termovalorizzatore, da Berlusconi stoccata al Comune: scelta errata.
Il Sindaco: io capro espiatorio, ho le spalle larghe
10 luglio 2008 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

Sembra ormai una partita fra due aree della città quella che si sta giocando per stabilire dove costruire il termovalorizzatore leggero che servirà solo Napoli: zona orientale ovvero via De Ruberti dove sorge il depuratore oppure area nord, ex centrale del latte a ridosso di Scampia? Lo hanno ammesso esplicitamente i protagonisti della vicenda - il sottosegretario Guido Bertolaso e il sindaco Rosa Russo Iervolino - che le aree in questione sono queste. Tuttavia quando c’è di mezzo il Comune tutto può succedere e la sorpresa è sempre dietro l’angolo. Tuttavia è tempo di capire perché per ora questi due pezzi di città siano in pole position. Partiamo da Napoli est. Il luogo individuato è collocato vicino al depuratore dove dovrebbe prendere corpo il parco del Sebeto. A favore di questa scelta ci sono più fattori. C’è lo spazio sufficiente, circa 10 ettari, che serve per impiantarvi un impianto di ultima generazione e incastrarlo in un contesto verde. In un parco. È una zona molto infrastrutturata e collegata benissimo con le autostrade e le ferrovie. E poi un fattore di non poco conto: è scarsamente popolata, la zona dove potrebbe sorgere il termovalorizzatore è addirittura quasi deserta. Cosa è che però potrebbe costituire un ostacolo? Quali sono i contro? È una zona da bonificare quasi del tutto, ma soprattutto è occupata ancora dalle grandi multinazionali del petrolio e palazzo San Giacomo con questi colossi ha instaurato relazioni economiche che teme di interrompere. Passiamo a Scampia, la zona della ex Centrale del latte. Lo spazio a disposizione è enorme quasi quanto quello della zona orientale. E l’area è vicinissima alla discarica di Chiaiano, anzi la Municipalità è la stessa, quella retta da Carmine Malinconico, che già aveva detto no alla discarica e oggi si ritrovebbe nel suo terriotrio anche il termovalorizzatore. Ma è proprio questo che potrebbe salvare quel quartiere dall’ospitare l’inceneritore, vae a dire che ci sono molti dubbi nel caratterizzare un’area di Napoli come il «polo della monnezza».

Powered by PhPeace 2.6.4